La Spending ne prevedeva mille, “sconto” ministeriale grazie ai ricoveri extraveneti. Sono 580, un numero sensibilmente inferiore rispetto al migliaio inizialmente previsto, i posti letto ospedalieri che il Veneto dovrà eliminare entro il 31 dicembre per effetto della Spending review del Governo Monti.
La notizia è stata comunicata dallo stesso ministro, Renato Balduzzi, al segretario della sanità di Palazzo Balbi Domenico Mantoan a margine del vertice romano dei manager regionali. Lo “sconto” è stato concesso alla luce della «mobilità attiva» riconosciuta alla nostra rete ospedaliera, cioè all’accoglienza e alle cure prestate a un gran numero di pazienti provenienti da altre parti d’Italia e dal Mezzogiorno in particolare.
Nessuna modifica, invece, ai tempi del provvedimento, che dovrà essere formalizzato a fine anno attraverso una delibera che indichi come e dove saranno effettuati i tagli.
In proposito, gli interventi riguarderanno le aziende sanitarie di Belluno, Rovigo e Verona, quelle dove l’attuale percentuale di posti letto – collocata intorno al 4,5 per mille abitanti – è nettamente superiore sia alla media regionale che al tetto finale stabilito per legge (3,7), già raggiunto dalle Ulss più virtuose, ovvero Vicenza e Treviso.
Le risorse in ballo non sono di poco conto perché il ricovero giornaliero di un paziente costa circa 500 euro al sistema pubblico (dovrebbero scendere a 120 quando saranno attivate le degenze territoriali) e l’attuale organizzazione impone una presenza di équipe specialistiche – spesso identiche in ospedali a pochi chilometri di distanza – decisamente onerosi per il sistema del welfare. Che ha si avviato la strada del risanamento (tanto da chiudere in attivo l’ultimo bilancio delle aziende) ma sconta un disavanzo progresso pesante come un macigno: quasi un miliardo e mezzo tra mancati ammortamenti e debiti contratti attraverso i project financing.
Tant’è. La “mini cura dimagrante” (come si può definire altrimenti la cancellazione di 580 a posti a fronte dei 19.673 disponibili?) richiede tempi stretti, come ha ammesso l’assessore competente Luca Coletto: «È la legge a prevedere questa manovra, agiremo con rigore ed equilibrio ma non possiamo soprassedere: sarebbe un’omissione d’atti d’ufficio. Non non condividiamo la linea del Governo in materia sanitaria e l’abbiamo più volte contrastata ma sempre sul piano del rispetto delle regole».
Filippo Tosatto – Il Mattino di Padova – 9 novembre 2012