Con il prossimo gennaio entreranno in vigore le regole sulla gestazione delle scrofe e l’abolizione dei box nelle sale parto, come previsto dalla Direttiva comunitaria 120 del 2001. Fra gli effetti preventivi all’applicazione della normativa ci sono i costi di ristrutturazione, calcolati in 6-800 euro nei casi di intervento più drastico.
Secondo quanto dichiarato da Andrea Gavinelli, responsabile dell’Unità benessere animale presso la Dg Salute e Consumatori di Bruxelles, «l’Unione europea sarà inflessibile sul rispetto delle norme, per evitare che gli allevatori che hanno investito nel rinnovamento delle loro aziende siano penalizzati dalla messa in commercio di carne prodotta in allevamenti non a norma». Nessuna deroga, insomma.
Non tutti i paesi hanno raggiunto il medesimo standard di rispetto delle nuove norme sul benessere. I dati forniti alla Dg Sanco dalle autorità veterinarie nazionali rivelano che «17 Stati membri hanno dichiarato che saranno in regola col primo gennaio 2013, mentre 7 Stati hanno comunicato che saranno a norma per il 90 per cento. Due Stati hanno invece dichiarato che raggiungeranno un adeguamento per l’80%, mentre un paese non ha dato alcuna comunicazione a riguardo». Impossibile sapere in quale categoria si inserisce l’Italia dal momento che si tratta di comunicazioni informali per le quali l’accesso agli atti non è concesso.
La Commissione esclude, tuttavia, incrementi d’importazione di carne suina legati all’applicazione delle norme di benessere animale, ma appare incontrovertibile che «l’attuale aumento dei prezzi delle carni suine proseguirà, esattamente come è avvenuto per il prezzo delle uova, settore già toccato dall’Animal welfare».
Agrisole – 8 novembre 2012