Stesso ceppo virale presente nel 2006-2010, sanitari già al lavoro per le strategie di contrasto. La febbre catarrale degli ovini, nota come lingua blu, ha interessato soprattutto la zona est
SASSARI – Sale a quattordici il numero di focolai di blue tongue registrati nell’Isola. Le analisi dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna (IZS) hanno confermato i sospetti clinici rilevati i giorni scorsi dai veterinari delle Asl 4, 7 e 8 che hanno recapitato prelievi di sangue e siero presso i laboratori dell’IZS. La febbre catarrale degli ovini, nota come lingua blu, ha interessato soprattutto la zona est e il versante sud della nostra regione, dove si registra il maggior numero di sospetti su cui sono in corso gli accertamenti diagnostici. La provincia più colpita è quella di Carbonia-Iglesias, con 3 focolai confermati e 36 sospetti, seguita da quelle di Cagliari (6 casi, 17 sospetti) e Ogliastra (5 casi, 12 sospetti). Solo un episodio già estinto in provincia di Nuoro, mentre non si segnalano sintomi della malattia negli allevamenti di Sassari e Oristano.
Ieri sono arrivati anche i risultati della sierotipizzazione del virus da parte del CESME (Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche), che ha identificato il responsabile della patologia nel sierotipo 1, lo stesso riscontrato in Ogliastra i giorni scorsi. Questo ceppo virale era già stato segnalato in particolare nelle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano tra il 2006-2010, periodo in cui si sono verificati gli ultimi episodi clinici nella nostra Regione.
«La percentuale degli animali colpiti dalla malattia rispetto a quelli presenti negli allevamenti è molto bassa e si aggira intorno a una media del 6 per cento, con una mortalità media al di sotto dell’1 per cento – dice il responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, Sandro Rolesu-. Intanto, come prevede la normativa sanitaria, sono già state emesse le ordinanze per il blocco della movimentazione degli ovini, e per un raggio di 20 chilometri dalla aree interessate è fatto assoluto divieto di trasportare gli animali, per evitare la diffusione del virus». Sul fronte sanitario prosegue la valutazione strategica per individuare le migliori azioni di contrasto da adottare e, dal momento di notifica dei primi focolai, il Ministero della Salute e la Regione hanno allertato l’Unità di crisi alla quale partecipano anche l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, le Asl, l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale dell’IZS e il CESME di Teramo.
8 novembre 2012 – Algeur