Cadono gli steccati nel mondo delle cooperative agricole. Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital infatti si sono messi insieme e hanno costituito l’Alleanza delle cooperative italiane–settore agroalimentare presentata oggi in occasione del convegno promosso su «Il modello cooperativo, forza distintiva in agricoltura».
Alla presidenza è stato chiamato Maurizio Gardini, numero uno di Fedagri mentre copresidenti sono Giovanni Luppi capo di Legacoop Agroalimentare e Giampaolo Buonfiglio di Agci-Agrital.
Le coop agroalimentari dunque sono pronte a fare squadra per rafforzare la rappresentanza e accrescere la competitività delle imprese. Un colosso da 5.100 coop L’Alleanza diventa così un colosso di 5.100 coop, 720mila soci produttori, 94mila addetti(il 56% dei quali assunti a tempo indeterminato) e un fatturato di 34,2 miliardi pari al 24% del valore dell’intera produzione agroalimentare italiana. Con una presenza forte in settori chiave del made in Italy come il vino (58% della plv enologica), l’ortofrutta (40%), lattiero-caseario (43% con punte del 60% del fatturato dei formaggi Dop), bovini e suini (25% della produzione trasformata). Catania assicura nuovi impegni sul credito Un’operazione che ha incassato in diretta il plauso del ministro delle Politiche agricole, Mario Catania « un risultato importante – ha detto –, anche alla luce del momento che viviamo». Il ministro ha anche annunciato l’impegno a ripensare il credito e rafforzare le politiche per le assicurazioni in agricoltura. Sul credito, in particolare, Catania ha spiegato che «occorre un colpo d’ala» dopo la cancellazione della specializzazione che ha duramente penalizzato l’agricoltura. Dal ministro dunque l’impegno a ripensare il credito agrario specifico, mente un primo passo importante è l’attivazione (ormai prevista a giorni) del Fondo credito dell’Ismea. Impegno a360 gradi anche sul fronte delle assicurazioni, a Bruxelles e in Italia dove Catania ha ottenuto con la legge di stabilità uno stanziamento di 120 milioni per il Fondo di solidarietà. Le nuove sfide Il mondo cooperativo unito è pronto ad affrontare le nuove sfide: «Accanto ai numeri – ha spiegato il presidente Gardini – c’è il sistema valoriale che rende la cooperazione diversa da altri modelli di impresa. La nostra è una istintività che si declina in fatti concreti. Le cooperative trasformano e commercializzano materie prime agricole che per l’86% provengono dai soci. Gli approvvigionamenti della cooperazione – ha aggiunto – avvengono in un ambito quasi esclusivamente italiano (71% locale e 26% nazionale) e solo una quota limitata di materia prima (3%) è di provenienza estera e serve per lo più al completamento della gamma per produzioni che non esistono in Italia. La cooperazione risorsa per il tessuto produttivo agricolo In un momento di crisi, quindi, la cooperazione agricola si rileva una risorsa straordinaria per il tessuto produttivo agricolo, per garantire ai soci continuità di collocamento della produzione e sicurezza nei pagamenti». E soprattutto senza spinte alla delocalizzazione: «le nostre imprese hanno continuato a investire prevalentemente sul territorio dove si realizzano le attività dei soci». Assicurazioni a misura della cooperazione Siglato un accordo per assicurazioni a misura della cooperazione Le cooperative inoltre hanno tenuto sul fronte dell’occupazione evitando così «ristrutturazioni selvaggia». E oggi come primo atto dell’impegno a sostenere le aziende l’Alleanza ha siglato con la VH Italia assicurazioni un accordo per offrire a coop e consorzi un pacchetto assicurativo tarato sulla cooperazione e a condizioni migliori rispetto a quelle offerte sul mercato.
ilsole24ore.com – 8 novembre 2012