Una manovra a tenaglia, dove un braccio è manovrato dal pidiellino Leonardo Padrin, l’altro dal democratico Claudio Sinigaglia, rispettivamente presidente e vice presidente della commissione Sanità.
Nel mezzo delle ganasce, il presidente Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Luca Coletto, colpevoli di non aver ancora spedito al Ferro Fini le nuove schede territoriali ed ospedaliere che dovrebbero essere adottate dalla giunta, previo parere obbligatorio e vincolante della commissione, entro i primi giorni di gennaio. I ritardi, scrive Padrin in una lettera inviata a Palazzo Balbi, provocano «l’effetto paradossale per cui l’attività istruttoria (della giunta) prevale nettamente su quella del dibattito istituzionale (del consiglio). Senza contare che «ogni giorno di ritardo» nell’approvazione provoca «uno spreco di risorse». Rincara a stretto giro Sinigaglia con una nota: «Sono già passati più 100 giorni dall’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario, cosa sta succedendo? Vorrei capire a che punto siamo con le schede. La discussione si è arenata o avremo a breve la possibilità di poter analizzarle? E’ un passaggio fondamentale per mettere in campo un piano di potenziamento delle strutture territoriali ed una razionalizzazione dei posti letto».
Corriere del Veneto – 16 ottobre 2012