Alcuni tra gli oneri deducibili e detraibili sono stati inseriti nell’elenco delle agevolazioni per una ragione forse poco confessabile ma comunque evidente: creare un minimo conflitto di interesse tra consumatori e fornitori di servizi.
Un caso è quello dell’intermediazione immobiliare: quando si compra una casa che abbia i requisiti per le agevolazioni fiscali, al rogito bisogna indicare se la transazione è avvenuta con l’assistenza di un’agenzia immobiliare e indicare il compenso versato al professionista. Con la vecchia norma si aveva il diritto di ottenere una detrazione pari a un massimo di 190 euro. Con le nuove regole la detrazione potrà essere al massimo di 142,50 euro e sempre che gli oneri complessivamente detraibili siano al di sotto dei 3 mila euro, ipotesi impossibile quando la casa viene comprata con il mutuo. La tentazione di bypassare gli obblighi fiscali potrebbe farsi più forte, anche perché sulla prestazione del professionista a partire da luglio bisognerà pagare l’Iva al 22%.
Analogo discorso vale per le detrazioni riconosciute per le spese sostenute per onoranze funebri: la detrazione con le vecchie regole si calcola su un massimo di 1.549,37 euro (tre milioni in lire) ma il rischio di sforare il tetto dei 300 euro è molto elevato.
Il taglio di altre detrazioni potrebbe avere conseguenze non irrilevanti su alcuni mercati, come quello assicurativo. I premi per le polizze caso morte o invalidità sono detraibili attualmente per il 19% calcolato su un massimo di 1.291,14 euro (due milioni e mezzo di lire, una cifra ferma da decenni), diminuendo o addirittura annullandosi la detrazione, il loro già scarso appeal presso un popolo superstizioso come il nostro finirebbe per diminuire ancora.
Il Corriere della Sera – 14 ottobre 2012