Virus a bassa patogenicità: a Castiglione già abbattuti quasi seimila volatili. A Medole atteso il riscontro di laboratorio per 95mila tacchini di tre allevamenti
L’influenza aviaria torna ad affacciarsi in provincia di Mantova. Quattro i casi sinora evidenziati. Un primo è stato scoperto a Castiglione delle Stiviere venti giorni fa. Il focolaio è già stato confermato dal centro di referenza nazionale. Si tratta di un virus a bassa patogenicità (in sigla Lpai) del sottotipo H5N2. I capi presenti in allevamento sono stati abbattuti il 21 settembre. Si tratta di 3.650 pulcini, 1950 fra ovaiole e pollastre oltre a 200 quaglie, 143 fra capponi e galli ed altri volatili per un totale di 5.886. A partire da questi primi casi (assieme a Castiglione altri focolai sono stati riscontrati in provincia di Brescia, in Franciacorta e nel Veneto) è partita una campagna straordinaria di monitoraggio che ha preso in esame tutti gli allevamenti avicoli, questo per evitare un eventuale diffondersi della malattia e tenere controllato il patrimonio avicolo.
Il monitoraggio eseguito in provincia di Mantova ha fatto emergere altri tre casi, tutti concentrati nell’area di Medole. Questa volta si tratta di allevamenti industriali di ben maggiore consistenza ed il cui totale raggiunge i 95mila capi. Allevamenti di tacchini per i quali è stato riscontrato per ora il sospetto di patogenicità. In sostanza alcuni animali sono venuti in contatto con il virus, sviluppando quindi gli anticorpi. Ma non è detto che siano malati. Per questo c’è bisogno di un riscontro ulteriore. I campioni sono quindi stati inviati al centro di referenza nazionale, a Padova, che nei prossimi giorni darà o meno conferma.
Se si tratterà effettivamente di un focolaio, scatteranno i consueti provvedimenti veterinari che prevedono, con diverse forme possibili, l’eliminazione.
Occorre ricordare che, in ogni caso, l’influenza aviaria a bassa patogenicità è una malattia che non si trasmette all’uomo. Inoltre tutto il pollame che viene macellato e che arriva nei punti di vendita è assolutamente controllato e verificato.
I controlli a tutela dei consumatori sono oggi ferrei e proprio il riscontro di singoli casi nel periodo autunnale, tipico delle influenze come pure per l’uomo, è proprio la riprova della bontà dei controlli. Dopo le pandemie degli anni scorsi, sono state introdotto regole ancora più restrittive per l’allevamento degli avicoli che oggi, proprio per evitare la diffusione e il contagio, debbono rispettare una densità stabilità per chilometro quadrato. Inoltre l’introduzione dei nuovi pulcini (l’accasamento) avviene a scacchiere, creando zone omogenee nelle quali i volatili hanno tutti la stessa età. In provincia di Mantova i volatili allevati sono circa 7 milioni.
7 ottobre 2012