«Sulle Regioni, la prossima sfida del governo è la riduzione dei poteri». Così il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, in un’intervista al Mattino.
Il governo sta riflettendo «su quelle materie di potestà concorrente tra Stato e Regioni che, anche in un contesto federale, vengono affidate allo Stato centrale» e presto, ma non è detto già martedì prossimo, varerà «un disegno di legge il cui iter però
ha tempi non brevi» per una nuova riforma del titolo V della Costituzione, annuncia Patroni Griffi, ricordando che «questa esigenza di ripensare il Titolo V era emersa anche durante una mia audizione alla Camera, a riprova del fatto che è un tema sensibile anche in Parlamento».
«Penso – spiega – alle grandi infrastrutture, agli aeroporti maggiori, alle vie di comunicazione: non è immaginabile che le scelte relative ai grandi scali aerei internazionali vengano demandate alla fine a piccole Regioni». Certo, serve la doppia approvazione da parte di Camera e Senato: «Potremmo farcela anche in questa legislatura, sebbene non ci resti molto tempo. In caso contrario avremo preparato la strada al prossimo governo».
Sui tagli degli stipendi per i consiglieri regionali, Patroni Griffi spiega che «ci sono stipendi che oscillano tra i 6-7mila euro e i 13-14mila» e ora «tutti si dovranno adeguare alla Regione più parca». Il ministro si dice quindi poco convinto della proposta di istituire tre macro-regioni e intanto va avanti sul taglio delle province e «in assenza di decisioni dai territori il governo proporrà al Parlamento con un decreto un riordino delle Province, coerente con la legge già approvata» che prevede negli accorpamenti che sia capoluogo «la città più popolosa».
Infine sulle nuove norme contenute nel decreto sviluppo, Patroni Griffi spiega che con il documento unico si partirà «in primavera e pensiamo di arrivando a distribuire a regime a 8 milioni di card all’anno» mentre dalla ricetta sanitaria elettronica ci si aspettano risparmi per «600 milioni» l’anno.
7 ottobre 2012