Non si sa ancora se Copa Cogeca rientrerà nell’accordo volontario con le altre organizzazioni rappresentative degli interessi della filiera alimentare (industria alimentare e grande distribuzione).
Si stanno infatti limando emendamenti alla bozza di accordo su un sistema di governance volontario, in aggiunta a eventuali norme nazionali già in essere. Ma si sa quello che ha riferito il Commissario UE all’agricoltura Dacian Ciolos gli scorsi giorni (1-3 Ottobre) durante il congresso annuale degli agricoltori europei: una relazione dal titolo “Rafforzare le aree rurali e il settore agricolo per favorire la crescita, competitività e sostenibilità delle aziende europee”. Sottolineando aspetti in evoluzione della riforma della Politica Agricola Comuna (PAC), Ciolos ha definito i 3 pilastri del suo prossimo sviluppo, appunto competitività, crescita e sviluppo.
Nonostante il mantenimento dell’80% del budget, Ciolos non ha nascosto di essere preoccupato da “idee pericolose” circa il ruolo degli aiuti diretti in agricoltura, esattamente come in passato. Non è questo il caso, ha affermato. Sebbene gli aiuti diretti continueranno ad essere al centro della PAC, serve una razionalizzazione ed armonizzazione: non è ulteriormente accettabile ad esempio che due ettari di terreno in collina nello stesso Stato Membro, e con lo stesso potenziale agronomico, includano differenze dalle 100 alle 600 euro o anche di più.
Un altro punto trattato è stato sulle misure di greening, che non devono essere operazioni di facciata o “green washing”, come le ha definite il Commissario. Ci vorrà flessibilità, al fine di non avere un approccio dogmatico e preconcetto, ma al contempo senza avere una sorta di menù troppo elastico con possibile danno di immagine alla politica pubblica nel suo insieme. Gli Stati Membri potranno proporre misure per sostituire almeno una delle 3 misure europee di greening[1]. Tali misure dovranno però dimostrare di avere un impatto equivalente a quelle standard UE.
Circa infine gli strumenti di mercato, Ciolos ha evidenziato la volatilità dei prezzi come qualcosa con cui fare necessariamente i conti nel lungo termine. Una rete di protezione è allora fondamentale a livello Europeo. Ma Ciolos ha deciso di soffermarsi, insieme agli altri Commissari Tajani (Industria) e Barnier (Mercato Interno) nonché Dalli (Salute e Consumatori) sulla filiera alimentare e sulle prassi commerciali. Ciolos ha fermamente sottolineato “ abbiamo verificato che i risultati ottenibili da un approccio solo volontario sono limitati. Non dovremmo essere spaventati dal ricorrere a misure legali per sconfiggere pratiche abusive condotte dai “pesi massimi” tra gli operatori interessati.
[1] Diversificazione dei raccolti, con 3 diverse colture su un terreno di almeno 3 ettari; prati permanenti, mantenuti tal quali al 95% dell’area ; focus ecologico, che richiede almeno il 7% del terreno arabile o con colture permanenti di essere assegnato a scope ecologici come zone cuscinetto.
sicurezzaalimentare.it – 7 ottobre 2012