La torta è definitivamente spartita. Alla fine sono ancora veneziani, rodigini, bellunesi a ricevere a testa una quota maggiore di fondi per la sanità, e c´è l´Ulss di Adria che può far festa perché le viene attribuito un aumento di oltre il 5% di fondi rispetto al 2011, e un po´ sorridono anche l´Alta Padovana (Cittadella) – che peraltro resta quella con la cifra minore di tutti per ogni residente – e Chioggia, mentre per quasi tutte le altre gli aumenti ci sono, ma restano di fatto al di sotto dello stesso livello di inflazione prevista.
A guardare i mini-aumenti e la “classifica” di quello che la Regione distribuisce per ogni suo cittadino, si vede che come al solito i vicentini non brillano certo per quota di finanziamento assegnata procapite, con quelli dell´Ulss dell´Ovest (candidata peraltro a un futuro accorpamento, visto che pare a Venezia siano decisi a non nominare nemmeno il nuovo direttore generale a gennaio) che si ritrovano quasi in fondo alla classifica regionale, con qualche euro solo più di Bussolengo.
La sentenza definitiva sulla spartizione, come noto, è arrivata dalla commissione “Sanità” del Consiglio regionale che ha dato il sì finale alla proposta formulata dall´assessore alla sanità Luca Coletto e dalla Giunta Zaia.
E proprio dalla tabella finale per i vicentini sono arrivate due notizie di rilievo. La prima è che ci sono state due sole maxi-modifiche rispetto al “riparto originario”, e tutte due fatte prelevando quattro milioni dal fondo centrale che l´assessorato si tiene a Venezia (224 milioni rispetto al totale di 8,4 miliardi). Due milioni infatti sono andati a Feltre, ma grazie alla richiesta di Raffaele Grazia (Udc) altri due milioni sono andati all´Ulss di Bassano, che li dovrà destinare soprattutto ai costi della sanità che aumentano all´ospedale di Asiago quando l´Altopiano si riempie di turisti. Questo fa sì che l´Ulss di Bassano si porta a casa un aumento del 2,6% rispetto all´anno scorso, mentre le altre Ulss vicentine si accontentano del 2% e per Vicenza c´è solo l´1% (anche se all´Ulss 6 ai 508 milioni assegnati si devono aggiungere come “extra” altri 16,7 milioni destinati appositamente ai “frat”, cioè alle cure con farmaci oncologici e alle attività trasfusionali.
C´è però un´altra voce rilevante che è inserita nella torta della sanità veneta: 8,036 miliardi alle Ulss, 83 milioni per i “Frat”, 224 milioni da tenere a Venezia in “accentrata” ma anche 70 milioni che vengono destinate alla voce “investimenti”. «In quella cifra ad esempio – spiega il consigliere Grazia – ci sono anche i soldi cui potrà far riferimento l´Ulss Alto Vicentino per pagare canoni dovuti al nuovo ospedale di Santorso per quello che riguarda però le spese per le strutture e le loro manutenzioni».
Il Giornale di Vicenza – 1 ottobre 2012