Il premier Mario Monti non si candiderà alle prossime elezioni, come ha sempre assicurato, ma si dice pronto a servire ancora il Paese qualora fosse necessario.
Monti ricorda infatti – intervenendo al Council on Foreign Relations di New York, che si tiene a margine dei lavori della 67esima Assemblea generale delle Nazioni Unite – di essere stato nominato senatore a vita, quindi di non poter partecipare alle elezioni, ma non esclude di tornare «al servizio del Paese».
Monti ha spiegato: «Nel caso di circostanze particolari, che spero non si verificheranno, potrebbero chiedermi di tornare. Potrei considerare questa ipotesi, ma spero di no». Se il Paese ne avesse bisogno sarebbe pronto a dare il suo contributo, ha poi ancora specificato alla domanda dell’intervistatore a questo proposito: «Se richiesto dalle forze politiche sono disponibile a un secondo mandato». Però questo non sarebbe normale: «Prima di tutto, dopo le elezioni i partiti dovrebbero essere capaci di presentare come primo ministro uno dei loro membri, e non me. Poi, se mi venisse posta la questione, esaminerei la situazione».
BERLUSCONI – Monti ha poi parlato di Berlusconi: «Lui non è partito per un’isola deserta. È in Italia, è sempre il presidente del partito maggiore del Parlamento, il suo impegno politico è una cosa che dovrà decidere lui stesso», ha ribadito. Ma anche Berlusconi a sua volta parla dell’ipotesi di un Monti bis. «Ci devono ancora essere le elezioni» ha dichiarato a margine della presentazione del libro di Renato Brunetta.
BERSANI -Commenta l’ipotesi anche il segretario del Pd Pierluigi Berani: «In tutta Europa -afferma- si fano le elezioni per decidere quale partito o quale maggioranza deve governare». E ancora in modo ancora più esplicito: «Monti è una risorsa del Paese. Ma se vuole continuare senza maggioranza politica, gli dico che non è possibile».
CASINI – Entusiasta invece Pierferdinando Casini. «La lista che noi presenteremo alle prossime elezioni politiche sarà chiara: chiederà agli italiani di richiamare in servizio effettivo e permanente anche dopo il voto Mario Monti» afferma il leader dell’Udc. «Mi auguro che le elezioni diano un responso chiaro – ha aggiunto – mi auguro che votando gli italiani dicano di richiamare Monti con un salutare bagno elettorale» a Palazzo Chigi perché «il nostro paese ha bisogno di lui. La medicina che ci è stata somministrata è amara ma dobbiamo avere senso di responsabilità, non rinunciare a lui». «Monti – ha concluso Casini – non è patrimonio della nostra lista o del nostro partito, sarebbe un atto di appropriazione indebita. Mi auguro che anche Pd e Pdl abbiano la consapevolezza di una indicazione esplicita della sua riconferma».
SPIRITO DI SERVIZIO -E a stretto giro arriva la replica dello stesso Monti. «Sono quasi sicuro che dalle urne uscirà una maggioranza chiara e un leader politico in grado di guidarla: non ho un piano, ma solo spirito di servizio. In ogni contesto riscontro preoccupazione e incertezza dai mercati. Io offro rassicurazione». Così in una conferenza stampa nel corso della quale gli è stato chiesto di commentare le reazioni all’ipotesi di un Monti bis. «Ho confermato che non mi presenterò alle elezioni ritengo di rimanere estraneo agli schieramenti». Quindi si è detto orgoglioso fatto dal governo e di aver tenuto insieme tutti i partiti che sostengono l’esecutivo. «Si può considerare il mio strano governo – ha spiegato – come un esperimento. Un governo tecnico che cerca di mettere insieme diversi partiti per cercare di tenere sotto controllo la situazione finanziaria». «Quando sono diventato presidente del Consiglio – ha ricordato – sono arrivato nelle condizioni meno desiderabili per convincere gli altri, perché ci guardavano tutti con molta paura. Avremmo potuto noi causare un’esplosione». Ma questo non si è verificato, ha continuato, anche grazie agli obblighi imposti dall’Ue, che «possono essere spiacevoli» ma sono «vincoli che modernizzano il Paese e lo rendono più disciplinato».
Corriere della Sera – 28 settembre 2012