E’ successo vicino a Pistoia. La piccola, un mese e mezzo, è stata trasportata dal 118 al pediatrico Meyer di Firenze, dove è stata sottoposta a un intervento di 5 ore.
16 settembre – sera – Si sono aggravate nuovamente le condizioni della bambina di due mesi azzannata ieri alla testa da uno dei cani husky di famiglia. E’ quanto si apprende dall’ospedale Meyer di Firenze dove e’ ricoverata in rianimazione. La piccola, si spiega, è stata riattaccata al respiratore, la prognosi rimane riservata e le condizioni sono critiche.
16 settembre – mattino – Pistoia – È sempre in prognosi riservata la bambina di due mesi, Mara, azzannata sabato alla testa da un cane di razza husky a Pistoia, ma c’è cauto ottimismo da parte dei sanitari sulle sue condizioni. È quanto si apprende dall’ospedale pediatrico Meyer dove la piccola è ricoverata in rianimazione. La bambina, si spiega, è stata staccata dal respiratore e respira autonomamente. Fondamentale si è rivelato l’intervento neurochirurgico, durato oltre cinque ore, a cui è stata sottoposta appena dopo il suo arrivo al Meyer. La bambina è stata morsa dal cane di famiglia mentre si trovava sul letto dei genitori. Nella stanza c’era anche la madre. Poi la corsa in ospedale, prima a quello di Pistoia e poi a Firenze.
Il cane di razza husky è stato affidato in custodia domestica ai genitori della piccola, suoi proprietari, per 10 giorni. Durante questo periodo l’animale, che a dispetto di quanto accaduto viene descritto come mite e buono, sarà sottoposto a dei test comportamentali. Lo riferisce l’Asl 3 di Pistoia, aggiungendo che al termine dei 10 giorni spetterà agli stessi proprietari decidere se tenere l’animale, affidarlo ad una struttura o eventualmente a un’altra famiglia
15 settembre – Una neonata di un mese e mezzo è stata azzannata alla testa dal cane di casa mentre si trovava nel letto dei genitori. E’ successo stamani, poco dopo le 10, a Candeglia, una frazione di Valdibure, vicino a Pistoia. Appena accortisi dell’accaduto i genitori hanno chiamato i soccorsi e, prima con la loro auto, poi con un’ambulanza, hanno trasportato la piccola al pronto soccorso dell’ospedale. Da qui, dopo le prime cure, è stato deciso il trasferimento all’ospedale Meyer di Firenze, dove la piccola si trova ora ricoverata in gravi condizioni.
Sottoposta a un intervento chiururgico durato oltre cinque ore la piccola è in prognosi riservata, i medici definiscono le sue condizioni vengono definite “critiche”.
La bimba è stata azzannata da uno dei due cani di casa, entrambi Husky, mentre era sul letto dei genitori: sembra che la mamma l’avesse lasciata un attimo da sola per chiudere la finestra della stanza. L’allarme al 118, intorno alle 10, lo ha dato il padre, che era andato a fare la spesa, avvertito dalla moglie di quanto era successo.
L’uomo è subito corso verso casa, una colonica in mezzo a una tenuta agricola difficile da raggiungere e dopo aver fatto salire a bordo dell’auto la figlia e la moglie si è diretto verso l’ospedale di Pistoia.
Il veterinario comportamentalista: «Forse il cane non era ancora abituato al bebè»
15 settembre – Un cane ‘socializzato’ con gli adulti, abituato quindi alla presenza e all’interazione con uomini e donne, “può non esserlo con gli anziani o, come in questo caso, con i bambini molto piccoli. Per l’animale, un neonato può essere facilmente considerato una preda o un gioco. Per questo, è importante che chi possiede un cane gli permetta di fare più esperienze possibili, soprattutto prima dell’attivo di un bebè in casa”. Parola di Raimondo Colangeli, medico veterinario comportamentalista, che interviene sull’episodio della bimba di due mesi azzannata questa mattina in provincia di Pistoia dal cane di casa, un Siberian Husky.
“Non abbiamo dettagli per ricostruire la vicenda con precisione – sottolinea Colangeli all’Adnkronos Salute – ma può darsi che si tratti di una caso di cattiva o scarsa socializzazione: questo significa che l’animale potrebbe non aver mai visto un bebè prima dell’arrivo della bambina, oppure non aver avuto il tempo di abituarsi alla presenza della piccola in casa. Quando nasce un bimbo, infatti, è bene operare da subito un’associazione positiva fra la presenza del piccolo in una stanza e quella del cane. Occorre premiare l’animale quando si trova nella camera del bimbo e sta lì buono. Molti fanno il contrario: rimandano le coccole al cane, perché sono troppo ‘presi’ dal bambino e lo fanno uscire dalla stanza, premiandolo solo quando è lontano dal piccolo”. Invece, il quattrozampe “deve capire che la presenza del bimbo è qualcosa di positivo”.
In generale, dice Colangeli, “le razze nordiche come il Siberian Husky sono razze predatrici, ma questo è vero fino a un certo punto e non esistono cani pericolosi ‘per razza’. Esistono cani che possono rendersi protagonisti di episodi di aggressività. In ogni caso, prima di emettere una sentenza di ‘comprovata pericolosità’ bisogna passare per la visita e la diagnosi comportamentale. Troppa superficialità potrebbe indurre a saltare un passaggio fondamentale, ovvero distinguere attraverso una diagnosi differenziale se l’evento ha origine organiche nel soggetto aggressore o se ha origine patologica mentale. Dolore, alterazioni sensoriali, disordini metabolici, stato di malattia sono tutte situazioni che possono indurre l’animale a situazioni di irritabilità. Solo il medico veterinario comportamentalista può fare una diagnosi e aiutare il proprietario a prevenire e a curare il suo animale”.
Si tratta comunque dell’ultimo di una lunga serie di episodi simili che vedono vittime i bambini o i ragazzini. Solo il 20 agosto scorso a Parcines in Val Venosta, Alto Adige, un cane aveva azzannato al volto un bambino di 6 anni. Due giorni prima una bimba di 5 anni era stata aggredita e morsa al labbro superiore da un meticcio di proprietà del nonno a Carovigno, in provincia di Brindisi. E tra il 4 e il 6 agosto a Bari e Roma ben altri tre ragazzini di 10, 11 e 14 anni erano stati azzannati.
Intanto proprio sabato è morta la donna che il 13 luglio scorso a Roma era stata aggredita dal due rottweiler nel giardino di una villetta dove lavorava come collaboratrice domestica. La donna, Elena Farese di 74 anni, e’ deceduta all’ospedale Sant’Andrea di Roma dopo due mesi dall’aggressione a seguito delle ferite riportate su piu’ parti del corpo.
L’episodio era avvenuto all’interno di una villa della Giustiniana. I carabinieri, chiamati dai vicini di casa, sono intervenuti per salvare l’anziana donna e hanno dovuto abbattere uno dei due cani. I due cani conoscevano la donna poiche’ non era la prima volta che entrava all’interno del giardino dell’abitazione. Il proprietario della villa, un commerciante, al momento dell’incidente si trovava fuori Roma in vacanza.
Adnkrons Salute – 15-16 settembre 2012