«Dall’incontro di martedì tra governo e sindacati spero arrivino segnali positivi». Monti: senza crescita solidità Ue a rischio
ROMA – «Su redditi e lavoro serve subito una piattaforma di obiettivi raggiungibili»: è quanto chiede il leader della Cgil, Susanna Camusso, che annuncia una «grande» iniziativa di mobilitazione da tenersi ad ottobre e mette in campo lo sciopero generale «se nella legge di stabilità non ci saranno risposte positive su redditi e lavoro».
Camusso: spero che domani arrivino prime risposte per equità e crescita. «Dall’incontro di martedì tra governo e sindacati – dice Camusso – mi auguro possano arrivare delle prime risposte nella direzione dell’equità e della crescita, visto che finora ci sono state solo scelte di rigore, pagate prevalentemente dai lavoratori dipendenti e dai pensionati».
Monti: senza crescita, solidità dell’Europa a rischio. «Senza crescita è, non dico a rischio l’Europa, ma è a rischio l’affermazione di un’Europa più solida, più equa, più accettata dai cittadini» ha detto oggi il premier Mario Monti nella seconda giornata della sua visita a Sarajevo.
«Riflettere sulle tendenze antieuropee». A Sarajevo Monti ha rilanciato la sua idea di un vertice europeo contro i nazionalismi, ma non si è sbilanciato sull’ipotesi di un referendum. «No, io penso semplicemente a una riflessione: non ho in mente un percorso successivo – ha detto – Saranno poi insieme i capi di governo eventualmente a definirlo. E non è neanche contro il populismo, secondo me è una riflessione e una valutazione, se possibile comune, che i leader politici dell’Europa dovrebbero fare su quelle tendenze che sono presenti in quasi tutti i loro Paesi, ove più ove meno, dei popoli dentro l’Europa ad armarsi, per fortuna solo psicologicamente ma è gia grave, gli uni contro gli altri. L’abbiamo visto questo femomeno in occasione della crisi dell’Eurozona, che pure rappresenta il punto più avanzato dell’integrazione. E devo dire che il presidente Van Rompuy e io abbiamo parlato di questo tema a Cernobbio 48 ore fa, poi ci siamo ritrovati ad intervenire entrambi qui a Sarajevo in una situazione ambientale che rappresenta l’esempio stesso di cosa hanno voluto dire i reciproci rigetti tra etnie e religioni».
Lunedì 10 Settembre 2012 – Corriere.it