Venerdì scorso il ministro della Salute, Renato Balduzzi, aveva “aperto” alla richiesta di Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, di riscrivere insieme la parte del decretone relativa alle cure primarie.
E oggi è arrivato puntuale il monito dei diretti interessati, i medici di famiglia. «Vigileremo – dice il segretario Fimmg, Giacomo Milillo – perché il Dl non venga stravolto, con cancellazioni o aggiunte sostanziali. E rimaniamo pronti a proclamare, nel caso, lo stato di agitazione».
Milillo non chiude la porta a eventuali cambiamenti, anzi sostiene che «alcune limature sono indispensabili». «Balduzzi – ricorda il segretario Fimmg – ha sempre detto che puntava all’h24 e che l’avrebbe messo nero su bianco nel Patto per la Salute. Il rinvio continuo del Patto ha contribuito a rendere urgente il provvedimento. Se adesso, nei prossimi 60 giorni, Regioni e ministero si parleranno davvero e decideranno cambiamenti, noi non possiamo che essere favorevoli alla procedura. Naturalmente vigilando sui contenuti».
Sul nodo delle risorse, sollevato dalle Regioni, il ministro è tornato stamattina, chiarendo che dalla ristrutturazione degli ospedali si potranno liberare fondi da destinare al territorio. «Nel cammino attuativo del decreto – ha detto Balduzzi durante un’intervista radiofonica – si verificherà come stanno le cose, ma porre il problema delle risorse a monte in questo momento è dare alibi a chi non vuole fare nulla, credo che questo non sia nell’interesse di alcuno e forse neanche nelle intenzioni. Il medico di base 7 giorni su 7 è un’esigenza avvertita da molti anni dagli italiani, ma non definiamolo una rivoluzione, perché questi principi già si avevano in parte della normativa e in parte nelle Convenzioni nazionali. Ora auspichiamo che sia la volta buona per generalizzare questi principi su tutto il territorio nazionale. Comunque ci sarà il parere della Conferenza Stato Regioni e sono possibili modifiche».
11 settembre 2012