Sulla revisione degli organici nella Pa è ancora muro contro muro tra Governo e sindacati. Al termine dell’incontro con il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi, Cgil e Uil hanno infatti confermato lo sciopero degli statali per il 28 settembre, ribadendo il loro giudizio negativo sugli effetti della spending review sul pubblico impiego (taglio lineare dei dipendenti con il 20% per i dirigenti e il 10% per gli impiegati).
La Cisl contraria allo sciopero
Anche la Cisl ha ribadito la sua posizione, restando fuori dalla protesta: «fino a che c’é un tavolo negoziale lo sciopero non si fa», ha chiarito il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta. Il governo, ha sottolineato Patroni Griffi, vuole raggiungere un accordo con i sindacati sulle modalità di gestione degli esuberi e sulla riorganizzazione del personale della pubblica amministrazione previsto dalla spending review, ma senza veti da nessuno. Tuttavia il confronto proseguirà, con una nuova riunione che si dovrebbe tenere già nella prossima settimana.
Il ministro Patroni Griffi: no a poteri di veto
«Ci siamo parlati con la solita franchezza. Il governo ha chiarito che c’è l’intenzione di dare attuazione alla norma introdotta nella spending review di dare luogo all’esame congiunto per la gestione delle eccedenze, dei prepensionamenti e della mobilità». Il ministro ha chiarito che il confronto con i sindacati, se ci sarà l’accordo, si tradurrà in una direttiva da inviare alle pubbliche amministrazioni, «senza poteri di veto da una parte e dall’altra». Patroni Griffi ha poi ricordato che la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro per affrontare anche il tema di un accordo quadro. Lo scopo dell’esame congiunto, ha chiarito il ministro, è quello di «evitare criticità, evitare gli effetti negativi di una concertazione non fatta bene, di commistione dei ruoli. No ai poteri di veto».
Cgil, a casa 100mila precari del pubblico impiego
Saranno complessivamente 100mila i precari del pubblico impiego che rimarranno a casa per effetto della spending review. Lo ha anticipato la Fp-Cgil. «Il ministro – ha spiegato il segretario generale Rossana Dettori al termine dell’incontro con Patroni Griffi – ci ha detto con chiarezza che sui precari non ci sono soluzioni per mancanza di risorse e per la dichiarazione di esuberi. Considerando anche i contratti in scadenza a ottobre, da dicembre 2011 sono complessivamente 100mila i precari rimasti o che rimarranno a casa fra medici, infermieri, insegnanti. Nel 2001 i precari rimasti a casa sono stati circa 45mila».
ilsole24ore.com – 5 settembre 2012