Un’ulteriore accelerazione. È quella che Mario Monti cerca di imprimere al cammino dell’Agenda per la crescita e alla fase di attuazione delle misure approvate nei mesi scorsi.
E in quest’ottica il premier prova ad aggiungere una nuova tessera al suo piano: stimolare il dialogo tra imprese e sindacati nel tentativo di innalzare i livelli di produttività, magari anche attraverso premi specifici e maggiore flessibilità. La chiave di questa operazione (anche se da Palazzo Chigi non giungono conferme ufficiali) sarebbe la contrattazione. Con il tentativo di adottare “configurazioni” mirate per le start up e soprattutto di sollecitare a livello territoriale i contratti di secondo livello per spianare la strada a modelli innovativi, seppure caso per caso. Un percorso, che non metterebbe in discussione la riforma Fornero, possibile solo con la disponibilità delle parti sociali. Per questo motivo Palazzo Chigi al termine di una mattina ricca di riunioni tra il premier e vari ministri ha formalizzato la decisione del Governo di incontrare il 5 settembre le associazioni imprenditoriali e l’11 settembre le organizzazioni sindacali. Un incontro quello con i sindacati che, a differenza dell’appuntamento con le imprese, non era stato ancora messo in agenda. A chiarire le intenzioni del Governo è stato un comunicato divulgato da Palazzo Chigi alla fine di tre giri di consultazioni di Monti con molti ministri, tra cui Grilli, Passera, Fornero, Cancellieri, Severino, Balduzzi e Giarda: l’esecutivo conta di avviare «un dialogo che – si legge nella nota – conduca a miglioramenti della produttività nelle imprese, nell’ambito del quadro predisposto dal Governo con le nuove iniziative per la crescita e le riforme strutturali volte al miglioramento della competitività». Il premier ha insomma sfruttato la casella lasciata libera dal rinvio del Consiglio dei ministri, slittato a mercoledì prossimo per definire meglio il decreto sanità, per affinare il dossier crescita e fare il punto sulla fase attuativa. Ogni ministro avrebbe consegnato il suo programma con i calendari per il varo dei decreti attuativi. Toccherà ora a Palazzo Chigi comporre il quadro definitivo. Il cronoprogramma per dare escutività alle misure già adottate sarà «finalizzato in occasione di un prossimo Consiglio dei ministri». La speranza di Monti è di farlo già nella prossima riunione del 5 settembre. Anche perché questa accelerazione si tradurrebbe nell’ulteriore dimostrazione all’Europa e ai mercati della capacità del governo di completare i “compiti a casa”. Martedì, tra l’altro, il premier riceverà a Villa Madama il presidente francese Francois Hollande. Monti ha anche confermato che sarà dato «l’impulso necessario» per giungere in tempi brevi all’introduzione del Documento unificato, ovvero la nuova card per i cittadini in cui confluiranno carta d’identità, carta nazionale dei servizi e tessera sanitaria. Un impegno che era stato già anticipato dal presidente del Consiglio il 29 agosto al Sole 24 Ore. Il premier, dunque, sta cercando di stringere i tempi per condurre in porto entro la fine dell’anno gli assi portanti del suo piano. Ma ieri dalla festa del Pd a Reggio Emilia il numero uno dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha chiesto al Governo di selezionare alcuni interventi su cui puntare: «È inutile che i ministri ci somministrino libri dei sogni interminabili. Il governo – ha detto il leader centrista – stabilisca, di concerto con il ministro dell’Economia, due o tre priorità su cui impegnarsi da qui a fine legislatura».
ilsole24ore.com – 1 settembre 2012