Fattoria didattica, centro ippoterapico, iniziative in collaborazione con le scuole. Nel 2007 l’associazione Veca, Venezia Eventi Cavalli e Ambiente, aveva proposto un progetto in accordo con l’amministrazione comunale.
Lo scopo? Realizzare all’interno dell’ex polveriera Manin un centro di ippoterapia, dedicato alla cura di determinate malattie con l’utilizzo del cavallo, come è in uso in altre parti d’Italia, una fattoria didattica e ancora un centro ippico per favorire le passeggiate a cavallo lungo l’Ippovia in fase di realizzazione all’interno del Bosco di Mestre e i fiumi di gronda fino a Jesolo. Finora però, niente di fatto. «I carotaggi di bonifica sono fermi», spiega la vicepresidente di Veca, Elettra Vivian, «tra l’altro la varice dell’Osellino, ossia l’alveo che circonda il forte, non sembrerebbe essere stato neanche inserito all’interno del progetto di recupero dell’Osellino-Marzenego, un ramo importante e una parte del Parco che potrebbe essere fruita e dedicata, ad esempio, al mondo degli animali, catalizzando l’interesse di molta gente». L’ex polveriera Manin, chiusa ai visitatori e abbandonata, si trova dietro l’hotel Russot, all’interno del parco di San Giuliano. Inizialmente chiamato forte “O” (Eau), dopo il 1849 ribattezzato dagli austriaci forte Gorzhowsky, fu costruito contemporaneamente a Forte Marghera, di cui era fortificazione accessoria. L’ex polveriera è circondata dalle acque dell’Osellino e proteggeva il forte lato Campalto. Rimase armata sino a fine Ottocento e divenne successivamente una delle polveriere a servizio dello schieramento difensivo novecentesco. Se ne sta nell’area al di là della circonvallazione est di Mestre, verso la laguna, ma è inserita all’interno del progetto del costituendo polmone verde
La Nuova Venezia – 28 agoisto 2012