La chiusura ordinata dopo il sopralluogo di un veterinario della Direzione generale alimenti del ministero Corso Ferrara, la Asl chiude alcuni locali
Pericolo di inquinamento microbiologico e chimico e di contaminazione diretta del pesce in vendita». Il verbale del ministero della Salute al termine di una sua ispezione non fa sconti e, venerdì, l’Asl To1 ha chiuso il seminterrato del mercato ittico di corso Ferrara 46 e disposto lavori urgenti anche per l’altra area coperta – il piano terra – della struttura. Durante il sopralluogo di un veterinario della Direzione generale alimenti del ministero la sporcizia e i piccioni in particolare sono stati trovati quasi ovunque insieme alle loro deiezioni. Considerata «l’inadeguatezza strutturale» di parte dei locali, nel corposo dossier si è adombrato anche il rischio topi.
All’inizio di giugno il Comune ha dato in gestione i 5.883 metri quadri coperti e gli altri 19 mila en plein air del mercato al consorzio dei grossisti del pesce che viene trasportato ogni giorno a Torino.
La reazione
Già nel 2010 un’ispezione dell’Asl aveva evidenziato analoghe problematiche, riscontrate nuovamente all’inizio di quest’estate. Il consorzio (Co.Mi.T) ha risposto a muso duro: «Non è vero che vi siano “negatività” nella nostra struttura. Possediamo i requisiti strutturali previsti dalle norme vigenti».
L’Asl gira verbale di ispezione e risposta del consorzio a Guariniello. Il pm aveva fatto sequestrare in corso Ferrara notevoli quantità di pesce fresco infestato da un parassita intestinale tutt’altro che innocuo: l’Anikasis. La sua prima mossa è stata coinvolgere il ministero. Il dossier che l’ispezione disposta da Roma ha prodotto ha preso in contropiede i grossisti del consorzio: «Sussiste il grave problema dell’infestazione da piccioni nelle aree coperte e di contaminazione dei prodotti alimentari attraverso le feci dei volatili. La loro presenza è stata riscontrata anche sulle superfici dei banconi di esposizione e deposito del pesce».
La sporcizia
Ne è emerso un quadro sconfortante: «Materiali di imballaggio del pesce accatastati vicino ad altri in disuso», «polvere a batuffoli», «sporcizia», «taluni scarichi della condensa delle celle frigo collegati con tubi di gomma a canali di scolo aperti che rendono possibile l’ingresso dei topi». Giudizio complessivo: «Sono presenti talune non conformità strutturali e igienico-sanitarie, in particolare la grave mancanza di controllo degli animali infestanti». Conclusione: «Non sono rispettati i requisiti previsti dal regolamento Cee del 2004 in materia sanitaria. Si ritiene che debba essere sospesa l’attività al piano interrato del mercato per risanare» entrambi gli ambienti e in particolare quello sottostante. L’Asl To1 dovrà vigilare, «dopo aver riscontrato le criticità dal 2010 e mancato di adottare provvedimenti di sospensione». Il pm ha indagato il rappresentante legale del consorzio per violazione della legge sugli alimenti.
La Stampa – 26 agosto 2012