Sabato pomeriggio l’incontro ravvicinato con l’animale che non s’è spaventato per la presenza dei turisti ma, anzi, li ha intrattenuti con mille acrobazie. È stato visto e immortalato da una famiglia intenta a fare un pic nic sul prato vicino a malga Dossioli: «Si è esibito per un’ora in un divertente show»
L’orso gioca con il palo che segnala i sentieri della zona: a immortalarlo l’obiettivo del nostro lettore Maurizio Rodegheri che ha raccontato l’emozionante incontro. Secondo i forestali si tratta di M11, due anni, in dispersione dal Parco dell’Adamello
Monte Baldo. C’è un orso che gioca, si diverte e fa la star sulle pendici del Baldo: in tre mesi di presenza sono numerosi gli avvistamenti e altrettanto belle le foto che turisti ed escursionisti sono riusciti a scattare a un animale selvatico che non sembra affatto impaurito dalla presenza umana. L’ultimo avvistamento è di sabato pomeriggio vicino alla seggiovia di Prà Alpesina nei pressi di Malga Dossioli, sul versante Trentino del Baldo verso la Val d’Adige, a pochi chilometri dal confine con la provincia scaligera. La fortuna dell’incontro è toccata questa volta a Maurizio Rodegheri che con i figli adolescenti e il cognato era partito da Isola della Scala, dove risiede, per una scampagnata in quota. Il gruppo si era da poco sistemato per il picnic sull’erba del prato attorno alla malga, quando dal limitare del bosco è spuntato l’orso, più curioso di loro, stando al racconto dei protagonisti. «Non volevamo credere ai nostri occhi. Prima siamo rimasti fermi perché ci sembrava piccolo e temevamo che ci fosse la madre nei paraggi. Poi abbiamo capito che non usciva nessun altro e ci siamo avvicinati fino a pochi metri». L’orso è entrato nel tiro degli obiettivi e non ha avuto scampo, diventando una star. Sembrava averlo capito perché invece che allontanarsi lasciando delusi i suoi ammiratori, ha deciso di dar prova di abilità, mettendosi a giocare con un palo che regge un segnavia dei sentieri. Così lo prendeva tra le zampe, lo sollevava, si sedeva tenendolo in braccio, mentre gli scatti delle macchine fotografiche diventavano roventi e la sorpresa attirava sempre più persone che si erano aggiunte ai sei fortunati isolani. «Una scampagnata che doveva essere nella normalità si è trasformata per noi in un evento unico», racconta Rodegheri, «per questo incontro ravvicinato con l’orso». Nessuna paura, pare, né da una parte né dall’altra: i turisti hanno osato avvicinarsi fino a quattro cinque metri per poter scattare fotografie, non disponendo di macchine professionali con obiettivi potenti. L’orso ha lasciato fare, ha giocato, annusato l’aria, cercato di prendere al volo qualche insetto che saltava dall’erba del prato, quasi divertito che questo suo comportamento fosse così attraente per tanti umani incuriositi. L’incontro, il trastullo, il book fotografico è durato un’ora, secondo le testimonianze dei presenti, finito in malo modo con l’arrivo rombante di una moto da trial che ha spaventato l’animale e lo ha fatto correre verso il bosco, in un rifugio sicuro e più silenzioso. Marina Campostrini, gestore di Malga Dossioli per conto del Comune di Ala, conferma che sono numerosi gli avvistamenti: «Vengono in malga diversi turisti a raccontarmi di aver visto l’orso: io sono qui tutta l’estate e tutti i giorni, vado spesso a camminare di mattina presto nel bosco ma non l’ho mai visto. Mi piacerebbe incontrarlo, ma non ho ancora avuto questa fortuna: i Forestali mi hanno confermato che è qui da tempo e gira spesso in questa zona», conferma la donna. Per adesso non ha mai avuto problemi con la vicinanza dell’orso: «Non teniamo né animali da allevamento né animali domestici. L’orso non ha alcun interesse ad aggirarsi attorno alla malga», aggiunge, «anche perché le guardie forestali ci hanno raccomandato di non lasciare in giro rifiuti di nessun genere per non attirarlo. L’abitudine a cibarsi di avanzi può essergli fatale perché abituandosi a questa alimentazione cercherà sempre il contatto con l’uomo e prima o poi sarà destinato ad essere abbattuto se diventerà troppo confidente», conclude Marina. In occasione di un precedente avvistamento Fausto Zoller, ispettore superiore e comandante della stazione del Corpo Forestale dello Stato di Brenzone, che collabora con i colleghi trentini impegnati nel Progetto Orso, aveva segnalato che potrebbe trattarsi di M11, un orso giovane maschio di circa due anni in dispersione dal Parco dell’Adamello Brenta dove è nato. Non si sono ancora raccolti reperti biologici per stabilire con certezza l’identità, ma si presume che sia questa. Non è il primo orso che frequenta il Baldo: ne sono arrivati in precedenza altri tre negli anni scorsi, tutti soggetti giovani alla ricerca di una femmina, ma non trovandola hanno abbandonato l’aerale. La raccomandazione è di tenersi a distanza di sicurezza, soprattutto se l’orso è intento a mangiare, non lanciare cibo di nessun genere verso l’animale o abbandonare alimenti nei prati e nei boschi, pratiche vietate dalla legge; non correre o gridare, ma comportarsi con naturalezza e con movimenti lenti prendendo la direzione opposta.
L’arena – 7 agosto 2012