Raffaele Guariniello guida un pool specializzato nel settore delle malattie professionali e degli incidenti sul lavoro Reati ambientali, malattie professionali e incidenti sul lavoro
La prima vera vittima della riorganizzazione degli uffici giudiziari italiani con il loro dimezzamento nel quadro della spending review del governo potrebbe essere la procura torinese e in particolare il pool di Raffaele Guariniello, il solo specializzatosi in Italia nel settore delle malattie professionali e degli incidenti sul lavoro e che per questa sua alta professionalità ha ispirato il progetto di una procura nazionale su questa materia.
Sembra un paradosso ma è proprio così stando alla tabella allegata allo schema di decreto legislativo e al parere del Parlamento: con il ridisegno delle competenze territoriali Guariniello e i suoi pm non avrebbero potuto istruire il processo Eternit, il primo ad essere stato celebrato nel mondo, in sede penale, contro una multinazionale dell’amianto. Perché? Con il riassetto delle competenze territoriali delle procure italiane quella torinese perderebbe un vasto territorio a nord e nord-est della città, industrializzato, e in cui si trova anche Cavagnolo, sede in passato dell’unico stabilimento Eternit mai aperto in provincia di Torino.
Guardando al futuro, e sempre con attenzione all’amianto e all’Eternit, Guariniello dovrebbe trasmettere alla piccola procura di Ivrea (oggi ha 3 pm) anche il fascicolo sul disastro ambientale provocato dalla cava di amianto di Balangero, un’ottantina di decessi sinora accertati e in parte nella popolazione. I pm di Ivrea dovrebbero poi occuparsi dei tumori professionali alla Pirelli di Settimo Torinese, città di 47 mila abitanti alle porte di Torino: il pool di Guariniello sta istruendo il terzo processo su quella fabbrica.
Stesso discorso per la vicina area industriale di Volpiano, con più di un’azienda ad alto rischio ambientale che Guariniello ha monitorato con estrema attenzione in tutti questi anni. E ancora la medesima preoccupazione si deve spendere per l’aeroporto torinese, situato a Caselle: Guariniello vi ha fatto apportare notevoli migliorie sotto il profilo della sicurezza;oggi quel’aviodromo è uno dei più attrezzati d’Italia sotto quell’aspetto. Per di più, grazie alla competenza su Caselle, Guariniello ha posto e fatto risolvere grossi problemi sulla sicurezza di tutti i voli, a cominciare dall’uso dei cellulari che interferivano con le strumentazioni di bordo e, per finire, imponendo alle compagnie i test antidroga e antialcol ai piloti.
La logica di questo riassetto territoriale della provincia di Torino per l’amministrazione della giustizia stava formalmente nella soppressione degli uffici giudiziari di Pinerolo e nel loro accorpamento con quelli torinesi. A parte ogni considerazione sull’opportunità di uno scambio fra una zona industriale (da Torino a Ivrea) con l’aggregazione a Torino di un’ampia area prevalentemente di montagna e rurale (l’ex Pinerolo), adesso c’è la novità che il Parlamento vuol salvare gli uffici pinerolesi. Per riuscirvi, deve ampliarne la competenza territoriale a scapito ancora di Torino, che avrebbe così, alla fine, uffici giudiziari più piccoli. Alla faccia dello spirito della riforma annunciata dal ministro Severino e condivisa dal Csm. Per non parlare, dei diritti (e dei disagi) dei cittadini.
La Stampa – 6 agosto 2012