Approvato, con il voto contrario dei rappresentanti Uil, e trasmesso ai ministeri competenti il bilancio consuntivo dell’Inps relativo all’anno 2011. L’Istituto di previdenza ha chiuso il bilancio d’esercizio con 1.297 milioni di euro di avanzo finanziario di competenza, in flessione di 367 milioni di euro rispetto all’avanzo di 1.664 milioni del 2010, e con 150.824 milioni di euro di entrate contributive, con un incremento di 3.177 milioni (+2,2%) rispetto a 147.647 milioni dell’esercizio 2010.
Le prestazioni istituzionali sono risultate pari a 219.629 milioni di euro, con un incremento di 4.096 milioni (+1,9%) rispetto ai 215.533 milioni del consuntivo 2010. In particolare, la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 194.466 milioni di euro (191.223 milioni nel 2010), con un incremento di 3.243 milioni di euro (+1,7%). Il bilancio si chiude con un disavanzo economico di esercizio pari a 2.261 milioni di euro, 887 milioni in più rispetto al disavanzo economico del 2010 (1.374 milioni).
Nella relazione, il Civ, Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, ha evidenziato gli elevati livelli di produzione e di produttività (+3,3% nel solo 2011) conseguiti dall’Istituto, a fronte di una costante riduzione del personale pari al 14,4% nel periodo 2007-2011, realizzati anche con il ricorso a nuove misure organizzative, all’utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione ed a consistenti investimenti in tecnologie informatiche.
La Uil, che ha espresso voto contrario, ha subito sottolineato il suo “giudizio politico negativo” attraverso una nota a firma di Rocco Carannante e Luigi Scardaone, consiglieri del Civ dell’Inps in rappresentanza del sindacato.??”Come già accaduto in occasione della I nota del preventivo 2012 – ha precisato Carannante – abbiamo dichiarato la nostra preoccupazione per gli effetti disastrosi sulla situazione patrimoniale dell’Inps derivante dall’incorporazione dell’Inpdap e abbiamo ribadito che dovrebbe essere lo stato a coprire per intero il disavanzo dell`Inpdap. Stiamo vivendo la fase delicata dell’incorporazione in cui si sono già manifestate le difficoltà derivanti dalle peculiarità dei due enti incorporati, in una situazione di sottorganico dichiarata dal presidente dell’Istituto. Per un razionale ed economico utilizzo delle risorse umane e strumentali, è indispensabile che si salvaguardino le professionalità e le esperienze dei tre enti rinviando qualsiasi decisione sui tagli al consolidamento strutturale di procedure, procedimenti e organizzazione”.
ItaliaOggi – 1 agosto 2012