Con un decreto interministeriale sono stati definiti i criteri di attuazione della norma sulla trasparenza della filiera agroalimentare, con contratti scritti e tempi di pagamento certi per le merci.
Il decreto, predisposto dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, applica l’art. 62 della Legge 24 marzo 2012, n. 27, che regola la cessione dei prodotti agricoli e alimentari, con l’obiettivo di sostenere la crescita del comparto.I decreti contengono, in allegato, un elenco delle pratiche commerciali sleali nel quale sono indicate le buoni prassi da seguire definite in seguito ad un cd dialogo mutilaterale. Obiettivo: ottimizzare l’intera catena del valore per venire meglio incontro alle esigenze dei consumatori, in maniera più veloce e acosti più bassi. Tre i principi generali che hanno ispirato il dialogo:
A. CONSUMATORI: le parti devono sempre tenere in considerazione gli interessi dei consumatori e la sostenibilità generale delle filiera alimentare nelle relazioni B2B. Le parti devono assicurare una massima efficienza e ottimizzazione delle risorse nella distribuzione delle merci lungo la filiera alimentare.
B. LIBERTÀ DI CONTRATTO: le parti sono entità economiche indipendenti, che rispettano i diritti degli altri di definire le proprie strategie e politiche di gestione, inclusa la libertà di determinare indipendentemente se impegnarsi o meno in un accordo.
C. RAPPORTI EQUI: le parti devono relazionare nei confronti delle altre parti in maniera responsabile, in buona fede econ diligenza professionale
Helpconsumatori – 20 luglio 2012