Cambiano le regole per il finanziamento pubblico all’attività dei partiti politici, che in futuro avranno meno soldi – destinati in parte alle zone terremotate – e più obblighi di trasparenza.
Con l’approvazione definitiva da parte del Senato del ddl che riforma le norme sui rimborsi elettorali, i partiti dovranno fare i conti con il dimezzamento delle risorse disponibili per il 2012 (da 182 a 91 milioni di euro) e una riduzione negli anni successivi. I risparmi ottenuti nel biennio 2012-2013, pari a 160 milioni di euro, saranno destinati da subito ai terremotati dell’Emilia e dell’Abruzzo.
Finanziamento, sistema misto al debutto Le nuove norme prevedono a un sistema misto di finanziamento pubblico e privato e controlli dei bilanci. In particolare, viene modificato il sistema di contribuzione pubblica alla politica: il 70% del fondo a favore dei partiti continuerà ad essere erogato a titolo di rimborso per le spese sostenute in occasione delle elezioni, il restante 30% sarà legato alla capacità di autofinanziamento del partito, ed erogato in modo proporzionale alle quote associative e ai finanziamenti privati dei militanti e dei simpatizzanti. In pratica, i partiti potranno contare su 50 centesimi di fondi pubblici per ogni euro ricevuto a titolo di quote associative ed erogazioni liberali da parte di persone fisiche o enti. Per avere diritto alla ripartizione, i partiti dovranno dotarsi di uno statuto democratico. Libri contabili sotto controllo La riforma punta anche a garantire la massima trasparenza: introdotto infatti l’obbligo di sottoporre i bilanci al giudizio di una società di revisione. Il controllo dei libri contabili dovrà essere affidata ad una Commissione ad hoc composta da cinque magistrati designati da Cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei conti. Previsto anche un articolato sistema di sanzioni: la mancata presentazione del bilancio, ad esempio, può comportare la cancellazione del contributo pubblico.
Punibili anche i tesorieri, che perderanno la legittimazione a sottoscrivere i rendiconti relativi agli esercizi dei cinque anni successivi. Bilanci on line Tra i nuovi criteri di trasparenza, anche l’obbligo di pubblicare i documenti di bilancio sul sito internet del partito o del movimento e in una sezione ad hoc del sito della Camera. Ridotto anche l’importo (da 50mila a 5mila euro) al di sopra del quale sarà necessario dichiarare pubblicamente i contributi ricevuti da privati. Non ci potranno più essere nei bilanci entrate anonime. La quota di detraibilità dalle imposta delle erogazioni liberali dei privati ai partiti, ora la 19%, è invece destinata a salire al 24% nel 2013 e al 26% dal 2014, mentre scende (da 100mila a 10mila euro) il limite massimo dell’importo detraibile. Stessi aumenti anche per le donazioni in favore delle Onlus dove il tetto massimo dell’importo detraibile sarà di 2.065 euro. Infine, il nuovo regime introduce un tetto di spesa per le campagne elettorali anche per le elezioni europee e comunali, in linea con quanto avviene oggi per le elezioni politiche e regionali
Ilsole24ore.com – 6 luglio 2012.