«L’incubo di una “sanità soppressa” sembra avverarsi se dovessero risultare fondate le anticipazioni della stampa sulle misure contenute nel decreto sulla spending review»
Non ha dubbi l’Anaao Assomed, il maggior sindactaop dei medici ospedalieri, che in un suo comunicato sottolinea come «non sono bastati i tagli alla sanità pubblica degli ultimi due anni e quelli di 8 miliardi già preventivati: a questi il Governo sta pensando di sommare altri 3 miliardi entro il 2013, condannando ormai tutte le Regioni a chiudere servizi e abbattere le prestazioni».
In più sottolinea il sindacato, il Governo vorrebbe programmare la chiusura di 216 piccoli ospedali e il taglio di 30mila posti letto «fingendo di ignorare che i piccoli ospedali in quasi tutte le Regioni sono già stati chiusi o riconvertiti e che negli ultimi 10 anni sono già stati tagliati 45mila posti letto con scarsi benefici economici a fronte del grande disagio provocato al cittadini, riducendo la dotazione ben al di sotto della media europea».
La spesa sanitaria per la prima volta è stata inferiore a quella dell’anno precedente, afferam l’Anaao secondo cui «colpire ancora la sanità con la riduzione del Fondo sanitario nazionale, comprimere ulteriormente le dotazioni organiche dei medici e dirigenti sanitari, tagliare beni e servizi chiudere reparti e ospedali non risolverebbe i problemi della spesa pubblica, ma minaccia il bene più prezioso dei cittadini italiani che è la salute.
Il Governo vuole una Italia “sana” in Europa, ma senza più una Sanità europea».
«I medici e dirigenti del Ssn – conclude l’Anaao – sono già in stato di agitazione e non resteranno fermi ad assistere alla fine della sanità pubblica».
Il Sole 24 Ore sanità – 4 luglio 2012