Il 52% dei cittadini del nostro Paese assegna al Ssn addirittura un “ottimo”. A preoccupare di più sono i tagli. È quanto emerge dal sondaggio promosso dalla Simg. Per Cricelli: “Il nostro Ssn è un vanto mondiale. Per migliorare, ai vertici, servono scelte manageriali e non politiche”.
Il 52% dei cittadini del nostro Paese assegna al Servizio sanitario nazionale un giudizio ottimo. Il 28% lo ritiene di buona qualità. Solo il 12% pensa invece che le prestazioni offerte dal SSN siano insufficienti. Malgrado la promozione a pieni voti, tre italiani su quattro sono convinti però che negli ultimi cinque anni tutto il sistema si sia indebolito. Le cause? Tagli indiscriminati alla spesa (53%), corruzione e continui scandali (32%) e scelte politiche e non manageriali ai vertici ospedalieri, con conseguente poca meritocrazia (15%). È quanto emerge dal sondaggio promosso da “Il ritratto della salute News”, il quotidiano on-line curato dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg). Al questionario hanno risposto 3.462 cittadini.
“Da anni il nostro Servizio Sanitario Nazionale occupa i primi posti nelle classifiche mondiali – ha commentato Claudio Cricelli, presidente Simg –. certo, come tutte le cose si può sempre migliorare. Registriamo, infatti – ha proseguito – un crescente malcontento tra gli italiani, che si lamentano soprattutto dei tagli imposti alla spesa sanitaria. Effetti soprattutto della crisi, ma siamo convinti che si potrebbero comunque investire meglio le risorse, con una gestione più accorta dei finanziamenti”.
Per Cricelli sarebbe dunque necessaria una “maggiore meritocrazia nella scelte delle cariche manageriali: si privilegia troppo spesso soltanto il ‘colore politico’, tralasciando le competenze”. La risposta, secondo la Simg, dovrebbe essere quella di investire in appropriatezza e innovazione. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha detto Cricelli – oggi la medicina generale deve sempre più farsi carico delle carenze del sistema. Ciascuno di noi è responsabile della salute di una media di 1.114 assistiti e ci sono oltre 25 milioni di malati cronici cui dobbiamo garantire continuità di cura per ricoveri e prestazioni inutili: una parte degli esami diagnostici potrebbe essere razionalizzata, con un risparmio di risorse da reinvestire in altri settori critici dell’assistenza”.
“Il ritratto della salute” è un progetto nato nel 2011, che gode del patrocinio del Coni e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, grazie al bollino di diverse società scientifiche italiane, ha deciso di puntare sul concetto di medicina dei sani: assumere cioè comportamenti ‘virtuosi’ per risparmiarsi problemi di salute in futuro e garantirsi un’ottima qualità di vita.
quotidianosanita.it – 25 giugno 2012