All’indomani dell’approvazione da parte della maggioranza Lega Pdl del piano sociosanitario veneto il consigliere regionale del partito Democratico Graziano Azzalin interviene con un commento.
“Abbiamo cercato – afferma – di far sì che questo Piano potesse essere il Piano di tutto il Consiglio per tutti i veneti, ma nonostante le significative modifiche che il Pd è riuscito a far passare, troppe sono ancora le incertezze. Alla fine c’è da chiedersi se davvero si tratta di una base normativa in grado di far prevalere l’interesse collettivo e la tutela dei soggetti più deboli. Per questo, non senza una buona dose di rammarico, ma nella consapevolezza di aver dato battaglia ottenendo anche risultati significativi, abbiamo votato no al Pssr che ha visto la maggioranza unita solo nel voto finale”. “Il ruolo del Pd – aggiunge l’esponente democratico – è stato fondamentale per correggere alcune delle tante storture, ma le difficoltà dello schieramento opposto hanno impedito alcuni importanti ragionamenti nel merito, al punto che proposte evidentemente dettate dal buon senso e riconosciute come positive da parte della maggioranza, sono state respinte per colpa di logiche che esulano da un ragionamento complessivo sulla sanità veneta. Zaia ha detto che questo piano pone al centro il cittadino e che è un piano dell’efficienza e del coraggio. Purtroppo credo che sia vero proprio tutto il contrario” Da parte sua Azzalin ricorda di aver fatto la propria parte soprattutto con l’emendamento all’articolo art. 1 con il quale si chiedeva di inserire il Polesine, accanto alla montagna e alla laguna, tra le zone che presentano particolari specificità e necessitano, quindi, di particolare attenzione nella programmazione dei servizi sanitari. “Il piano sociosanitario è stato approvato – conclude Azzalin – ma ancora non sappiamo nulla sul numero di ospedali e sulle strutture intermedie, sul numero delle Ulss e, soprattutto, sul riparto delle risorse: ogni ulteriore commento è superfluo”.
22 giugno 2012