Dopo il blitz in aula consiliare degli attivisti di “Centopercentoanimalisti”. Sindaco e assessore rivolgono un appello alle associazioni e ai cittadini per trovare al più presto una soluzione definitiva
«Le porte del Comune sono aperte a chiunque sia disposto ad aiutarci a risolvere il problema». Mano tesa del sindaco Flavio Scaranto e dell’assessore Andrea Turetta alle associazioni animaliste per trovare una soluzione alla questione dei 50 gatti sequestrati a ottobre al proprietario Massimo Peruzzo e affidati dal pm Barbara De Munari al sindaco di Grumolo. Il riferimento è all’ultimo blitz di “Centopercentoanimalisti”. Alcuni attivisti che erano riusciti ad entrare nella sala consiliare e a registrare un video messaggio. «Nessuno di loro ci ha mai chiesto un incontro», spiega Turetta.
FATTO IL MASSIMO. Turetta però, che ha seguito in prima persona la vicenda, precisa come l’amministrazione abbia fatto di gran lunga la propria parte, sostenendo tra l’altro spese per almeno 10 mila euro. Attualmente i gatti si trovano in un’area di proprietà della Provincia sotto al cavalcaferrovia di via Roma. «Gli animali – spiega – tutti curati e vaccinati, sono all’interno di un recinto costruito secondo le indicazioni ricevute dall’Enpa».
IL TEMPO STRINGE. Si tratta però di una soluzione temporanea perché l’area è di proprietà della Provincia che solitamente utilizza il sito come deposito. «La disponibilità dell’assessore Galvanin è stata massima – ricorda Turetta – ma con ogni probabilità tra un mese o poco più la Provincia avrà nuovamente bisogno di quel deposito». E i gatti? Secondo quanto comunicato agli uffici comunali dal pm De Munari, il sindaco potrebbe aprire le gabbie e liberarli, in quanto «animali autosufficienti». Soluzione che in comune non vogliono nemmeno prendere in considerazione, anche perché «non risolverebbe nulla, ma anzi ci si ritroverebbe punto e a capo». Il rischio è che il proprietario riprenda i gatti liberati portandoli nuovamente a casa alimentando un circolo vizioso senza fine. Problemi (col proprietario) sorgerebbero anche in caso di adozione, sebbene sia arrivata in comune una decina di richieste. «Si è tranquillizzato solamente quando ha visto che può andare al recinto a curarli», fanno sapere dagli uffici. E infatti non passa giorno senza che Peruzzo non si rechi dai suoi gatti, che conosce tutti alla perfezione.
APPELLO. E allora che fare? «La soluzione – spiega Turetta – è che qualcuno metta a disposizione un’area di circa 300 metri quadrati nel raggio di 4-5 chilometri dove portare i gatti». A prendersene cura sarà sempre Peruzzo, con il comune, disposto a prendersi in carico il trasferimento della struttura. «Lanciamo un appello – conclude l’assessore – alle associazioni animaliste e ai cittadini, affinché ci aiutino a risolvere questa difficile situazione».
Il Giornale di Vicenza – 7 giugno 2012