L’Agenzia delle Entrate potenzia le sue squadre contro l’evasione fiscale con nuove assunzioni. E il Veneto, dietro alla Lombardia (320 nuovi assunti), è la regione che avrà più forze nuove (100).
Per la prima della tre prove del concorso pubblico in Veneto l’appuntamento è in programma venerdì a Padova. Un esercito di 8mila candidati, tutti laureati che aspirano a uno dei 100 posti, si presenterà (alle 8.30) al cancello principale di PadovaFiere, in via Tommaseo. Gli aspiranti funzionari dell’Agenzia, che in regione occupa circa 2.800 dipendenti sotto la regia del direttore Achille Sanzò, provengono da tutte le nostre sette province, ma anche dalle regioni del sud, dove i posti in palio sono ben inferiori rispetto a quelli offerti dalla Lombardia e dal Veneto. In pratica, alla fine delle tre prove selettive, ce la farà solo uno su ottanta. Di questi tempi, con il blocco dei concorsi pubblici e del turn over in quasi tutti i settori della pubblica amministrazione, il posto negli uffici del Fisco resta pur sempre molto ambito dai giovani con una laurea in tasca, anche se si sa che il primo stipendio di quelli che avranno la fortuna di essere assunti sarà di 1.500 euro e con un’indennità di missione molto bassa ogni volta che dovranno andare a fare le ispezioni nelle aziende o a controllare gli scontrini fiscali. I 100 nuovi funzionari saranno impiegati in tutte le attività dell’Agenzia: assistenza, accertamento e controllo. Il nuovo concorso segue altre due selezioni che, tra il 2008 e oggi, hanno portato all’assunzione di 190 funzionari. Impiegati, come detto, anche tra gli “007 del fisco” che effettuano le verifiche nelle aziende, sia produttive che commerciali. Nel Veneto il concorso di venerdì parte all’insegna della mobilitazione da parte di Rsu e Cobas. Nella città del Santo i delegati di base delle agenzie fiscali terranno un sit-in davanti a PadovaFiere contro la «precarietà anche nel pubblico impiego» e «per il diritto al reddito». «Il concorso di venerdì trasforma la fiera di Padova nella fiera della precarietà» spiega Celeste Giacon, delegato delle Rsu dell’agenzia Padova Uno in via Turazza. «Il governo Monti con in testa il ministro Fornero fa assunzioni con il contagocce. Non sta assolutamente risolvendo il problema della precarietà. Anzi mira ad avere la mano libera ai licenziamenti anche nel pubblico impiego, dove le retribuzioni, già di per se basse, resteranno ancora bloccate per i prossimi due anni. Con la mobilitazione, intendiamo lanciare l’apertura di uno sportello dei servizi pubblici e dei dipendenti all’interno della nostra sede di via Cavallotti».
Il Mattino di Padova – 6 giugno 2012