Sarà l’area degli acquisti di beni e servizi la prima ad essere aggredita dal piano di risparmi del Governo. Si lavorerà sull’ottimizzazione dei prezzi e delle quantità. Confermato il taglio di 4,2 miliardi per quest’anno.
Si è riunito oggi il Comitato interministeriale per la revisione della spesa presieduto dal Presidente del Consiglio Mario Monti e composto dal Ministro per il programma di Governo Piero Giarda, dal Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, dal Viceministro dell’economia e delle finanze Vittorio Grilli e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza Antonio Catricalà.
Il dott. Enrico Bondi, Commissario straordinario per la spending review, ha illustrato il lavoro condotto sino ad oggi e ha presentato, come previsto dal Decreto legge pubblicato l’8 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, il “Cronoprogramma” per la razionalizzazione della spesa dell’acquisto di beni e servizi.
Tra i compiti affidati al Commissario ci sono quello di coordinare l’attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle PA, incluse tutte le amministrazioni, autorità, anche indipendenti, organi, uffici, agenzie o soggetti pubblici, gli enti locali e le regioni, e quello di assicurare una riduzione della spesa per acquisti di beni e servizi, per voci di costo, delle amministrazioni pubbliche. Il Commissario potrà segnalare al Consiglio dei Ministri le norme di legge o regolamento che determinano spese o voci di costo e che possono essere razionalizzate. Potrà inoltre proporre al Consiglio la sospensione o la revoca di singole procedure relative all’acquisto di beni e servizi e l’introduzione di nuovi obblighi informativi a carico delle PA.
Le macro aree d’intervento individuate dal Commissario sono le seguenti:
– Ottimizzazione dei prezzi/costi unitari;
– Ottimizzazione delle quantità/consumi unitari;
– Integrazione e razionalizzazione degli strumenti già esistenti per raggiungere gli scopi sopra indicati.
Il Commissario ha intrapreso un’analisi degli attuali strumenti di controllo dei prezzi negli acquisti di beni e servizi da parte della PA. I primi risultati di tale analisi suggeriscono la possibilità di una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto. Il Commissario ha quindi iniziato a delineare una metodologia volta ad individuare i fabbisogni ottimali di beni e servizi per le Pubbliche Amministrazioni e a determinare un benchmark interno per le varie amministrazioni, il quale potrà costituire una base per la programmazione degli acquisti ai fini di ottimizzarne la quantità. Dal lavoro sin qui svolto emerge che, grazie alla creazione di un sistema “a rete” per gli acquisti e all’individuazione di indicatori per le quantità, già nella seconda parte del 2012 possa essere conseguito un risparmio rispetto agli attuali volumi di spesa.
Il Commissario si è anche avvalso delle segnalazioni ottenute dalla consultazione pubblica sulla revisione della spesa che si chiude domani, martedì 29 maggio. Più di 130.000 cittadini e associazioni hanno scritto al Governo segnalando inefficienze e sprechi e proponendo soluzioni per razionalizzare la spesa pubblica. Alcune di queste hanno motivato un’indagine specifica, in particolare nel caso denunce ricorrenti apparivano provenienti da territori diversi.
Al termine della riunione è stato deciso di riconvocare il Comitato interministeriale per il 12 giugno prossimo, quando saranno disponibili i risultati della spending review interna effettuata dai singoli Ministeri, in applicazione della Direttiva del Presidente del Consiglio adottata il 3 maggio scorso. Su tale base, ciascun Ministro deve proporre un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmio per gli esercizi futuri entro il 31 maggio 2012.
Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi per ottenere le riduzioni di spesa programmate (decisione del Consiglio dei Ministri del 30 aprile scorso), pari ad almeno 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata aggredibile di circa 100 miliardi.
28 maggio 2012 – quotidiano sanita