Il nuovo direttore crea un ufficio che controllerà i tempi. Non si chiamerà «Ufficio liste d’attesa», ma la sostanza è questa: abbattere le code infinite in Sanità.
Alle Molinette nascono – per la prima volta – un dirigente e uno staff dedicati esclusivamente alle attese. Farà capo alla direzione sanitaria e lavorerà non soltanto sul fronte dell’appropriatezza delle prescrizioni creando un ponte fra medici di famiglia e specialisti, ma monitorerà l’andamento delle richieste di visite ed esami per cercare di individuare le anomalie da correggere. Verificherà anche l’attività privata di chi lavora nel principale ospedale del Piemonte. Perché se è vero che la legge 120 prevede che dove ci sono liste infinite nel pubblico si possa e debba mettere un limite a quelle nel privato, anche sospendendo l’attività intramoenia di un medico, è anche vero che in Piemonte non è stato mai fatto nulla su questo fronte.
Impresa ardua ma non impossibile quella del dg delle Molinette, Angelo Del Favero, che – anche grazie al lavoro sulle attese – è riuscito a fare della sua ex Asl in Veneto l’azienda sanitaria più virtuosa della regione. Si comincia da un software, un applicativo che verrà presentato a Roma: creato dall’Organizzazione attività amministrative e ospedaliere che fa capo al Dipartimento programmazione diretto dalla dottoressa Alessandra Brusco ha come obiettivo la trasparenza delle liste d’attesa nella libera professione. «Il privato – dice Del Favero – dev’essere una scelta, non una necessità». In altre parole: «Anche l’intramoenia va governata, iniziando dagli sportelli prenotazioni distinti».
Si comincia subito. «Bisognerà pensare a come sfruttare in modo più ampio possibile le apparecchiature, estendendo magari l’orario delle visite anche al sabato – dice Del Favero -. E bisognerà, come ho fatto in Veneto con l’Università cattolica, occuparsi in modo particolare delle specialità che hanno i tempi d’attesa clamorosamente fuori dalla norma».
La Stampa – 14 maggio 2012