Il ministro Fornero alla giornata di Milano. Camporese: «La richiesta di poter scegliere dove investire i fondi degli assicurati è stata accolta e possiamo aiutare il Paese»
Potrebbero esserci novità in arrivo sulla riforma delle Casse previdenziali dei professionisti. Lo ha detto ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenuto telefonicamente alla seconda edizione della Giornata nazionale della previdenza, cominciata ieri a Milano e che chiuderà i battenti domani. Ma non è tutto. Secondo Fornero – che domani dovrebbe intervenire in video conferenza, ieri infatti il collegamento non è riuscito – «nessuna riforma può funzionare se l’economia non riparte» e quella del lavoro e quella della previdenza «si completano: speriamo che diano buoni frutti, se non nel breve almeno nel medio termine». Per il ministro, il mercato del lavoro «deve diventare più inclusivo e dinamico, perché troppi lavoratori sono ai margini o esclusi dal mondo del lavoro». La Giornata nazionale della previdenza ha ricevuto ieri anche un messaggio del presidente della Repubblica; per Napolitano «la presenza di numerosi e qualificati esperti alle diverse iniziative previste dal programma consentirà ai visitatori di approfondire le problematiche del nostro sistema previdenziale, con particolare riguardo al passaggio al regime contributivo» e ancora «attraverso queste iniziative si può contribuire a stimolare la realizzazione di un mercato del lavoro più trasparente ed efficiente in grado di assicurare maggiore equità nei rapporti tra le generazioni». Ieri in Piazza Affari – sede dell’evento – sono emersi diversi punti di riflessione e qualche provocazione. Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha stigmatizzato quello che ha definito «un eccesso di competizione tra pubblico e privato», che a suo avviso «non ha dato la possibilità di affrontare il problema serenamente» ai cittadini. Secondo Mastrapasqua «molto spesso da parte degli operatori privati c’è stata una demonizzazione del pubblico che come risultato ha avuto il fatto che le persone, piuttosto che scegliere tra la gamba pubblica e quella privata hanno preferito marciare senza gambe», optando cioè per un fai da te previdenziale esterno alle forme tutelate dal sistema. II numero uno dell’Istituto di previdenza ha citato un recente sondaggio secondo il quale «le persone dicono che avrebbero più fiducia ad avere una pensione complementare con la supervisione del pubblico». Mastrapasqua ha tuttavia precisato che non si tratta di una «candidatura». A margine della tavola rotonda, cui hanno assistito i responsabili dei fondi pensione, il presidente della Commissione di vigilanza sul settore, Antonio Finocchiaro, è stato sollecitato sull’attribuzione alla Covip della vigilanza sulle Casse privatizzate: «Occorre una semplificazione dei controlli – ha detto – il controllo di Covip deve inserirsi in un insieme molto complesso con il ministero dell’Economia, il ministero del Welfare, la Corte dei conti e la Commissione parlamentare di vigilanza». «C’è da chiedersi – si è domandato Finocchiaro – se sia la soluzione migliore per un controllo più efficace. Io ho dei dubbi», ha concluso. Le Casse sono enti privati, ma dato l’interesse pubblico della loro attività sono soggette a una serie di restrizioni e a numerosi controlli. Questi enti hanno accumulato negli anni un patrimonio superiore ai5o miliardi di euro. Una risorsa economica rilevantechevorrebbe avere un tao-lo attivo nel rilancio del sistema Paese. «A determinate condizioni, però» precisa il presidente dell’Adepp, l’associazione che rappresenta gli enti privati, Andrea Camporese. E in merito all’invito del ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, di investire nei Project Bond, risponde: «Avevamo chiesto di poter scegliere dove investire e unagaranzia a protezione del capitale. La risposta a queste nostre richieste è stata positiva Ora – rilancia Camporese – è il momento di mettersi attorno a un tavolo per aprire un confronto sul rilancio del Paese»
Il Sole 24 Ore – 11 maggio 2012