Forte disomogeneità tra le Regioni nelle registrazioni dei controlli sugli allevamenti suini e in Bdn. Lo riporta una nota della Direzione sanità animale del ministero della Salute.
La Direzione generale della sanità animale del ministero della Salute ha indirizzato a Regioni, servizi veterinari e associazioni di produttori una nota in cui lamenta la forte disomogeneità nelle registrazioni dei controlli sugli allevamenti suini da parte delle Regioni.
Nove Regioni non hanno raggiunto nemmeno la percentuale minima (1%) delle registrazioni previste dal Decreto Legislativo 200/2010. Si tratta di Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria, Friuli, Trentino e Valle d’Aosta. In Bdn la percentuale dei controli ha superato il valore minimo richiesto del 1,57%, ma sono presenti forti disomogeneità.
La nota sottolinea come sia ancora presente la specifica “brado” per ben 795 allevamenti che il decreto legislativo 200/2010 dispone sia corretto in “semibrado”. Il Centro nazionale Servizi «è disponibile a modificare in automatico la specifica da “brado” a “semibrado»
La nota attesta che al 31 dicembre 2011, 524 allevamenti risultano “senza indicazione della modalità di allevamento”, mentre di 357 allevamenti non è indicato l’orientamento produttivo. Il censimento 2001 ha un trend negativo: da 39.449 aziende censite nel 2010, l’anno scorso 33.957 allevamenti censiti nel 2011