Promossi. O meglio “richiamati” a settembre con la raccomandazione di mettere a posto alcune cose che non vanno. Piccoli nei, onor del vero, soprattutto rapportati allo sforzo che la sanità veneta ha fatto per portare il bilancio in attivo.
L’audizione della Regione davanti alla Corte dei Conti ha fatto tirare un sospiro di sollievo al comparto della sanità, anche se dovrà per forza rimboccarsi le maniche per mettere a posto alcune cose che non vanno e soprattutto dovrà perseverare nel trend di contrazione della spesa messo in atto ormai da tempo. Nell’analisi della Corte è stato messo in luce lo sforzo fatto per dare ai direttori generali linee guida rigide per ottenere gli obiettivi desiderati e arginare i consumi sul territorio, compresa la spesa farmaceutica. Spesa che per altro ha avuto una considerevole contrazione: la spesa territoriale è la più bassa d’Italia, mentre è lievitata quella ospedaliera, pur restando tra le migliori tra le regioni. Il motivo di questo aumento è legato soprattutto all’introduzione di medicinale “mirati” (farmaci biologici) usati soprattutto per le patologie tumorali. Medicine che hanno un costo elevatissimo. Superato lo scoglio della Corte, oggi si affaccia l’ultimo atto per l’approvazione del Piano socio sanitario in V. Commissione. Secondo le previsioni il documento dovrebbe essere licenziato, per andare in Consiglio, senza particolari stravolgimenti. E poi via alle schede, la parte più attesa perchè di fatto disegnerà il profilo della sanità dei prossimi anni.
Il Gazzettino – 5 aprile 2012