«Il governo tecnico di Mario Monti riconosce che la sua “luna di miele” è finita». Lo scrive oggi il Financial Times in un articolo in cui indica le principali cause della “rottura”.
Come principale ragione della fine della “luna di miele” tra esecutivo e Paese l’aumento delle tasse sulla casa «esacerbato dall’aumento dei prezzi del petrolio e dal brusco rialzo delle tariffe energetiche».
Il quotidiano cita «un alto funzionario che chiede di non essere citato» che dice: «abbiamo avuto cento incredibili giorni di luna di miele; la gente era così felice di essersi liberata di Berlusconi e di vedere restaurata la fiducia nell’Italia. Ma quella fase è finita». Tanto che risultano «intaccati» i sondaggi sull’operato dell’esecutivo.
La previsione «di un calo di solo lo 0,4% del Pil quest’anno sembra eccessivamente fiduciosa». Per il premier «preoccupante», sempre secondo Ft, che cita a tale riguardo «funzionari e analisti» senza indicarne i nomi, è anche il fatto «che gli investitori stranieri non stanno tornando ad acquistare titoli italiani».