I due purosangue inglesi di circa 5 anni del valore pro capite di 15 mila euro, sono stati controllati dal personale del servizio veterinario dell’Asp di Catania e sottoposti a sequestro penale
I Carabinieri della Stazione di Nicolosi hanno denunciato il pregiudicato Mirko Casesa, di anni 28, S. A., 41enne, D. G., di 31 anni, A.R., di anni 42, D.M., 36enne; V.C., di 40 anni, e Z.R., di anni 32, per maltrattamento di animali, competizione ippica non autorizzata e interruzione di un pubblico servizio. Lo specifico intervento è stato organizzato a seguito delle numerose segnalazioni dei cittadini di Nicolosi che in alcune mattine dell’anno si trovano a dover fronteggiare l’occupazione delle strade utilizzate dagli organizzatori delle corse ippiche. Competizioni che creano pericolo oltre che per i fantini ed i cavalli anche per gli spettatori e la gente comune che si trova coinvolta, dal nulla, in una mezz’ora di assoluta confusione.
Così, i militari, appostatisi dalle prime luci dell’alba, sono intervenuti sulla S.P. 92 Monte Etna, in Contrada Nocilla, ed hanno bloccato la partenza di una competizione ippica non autorizzata. Nell’immediatezza, oltre ai proprietari dei cavalli, agli organizzatori ed ai driver, sono stati controllati 25 veicoli, dei quali alcuni con il compito di interdire il normale transito veicolare, e circa 50 persone presenti come spettatori. Tra questi ultimi, alcuni avevano il compito della vedetta e quindi di preavvisare dell’eventuale avvicinamento di personale delle forze dell’ordine. I cavalli, due purosangue inglesi di circa 5 anni del valore pro capite di 15 mila euro, sono stati controllati dal personale del servizio veterinario dell’Asp di Catania e sottoposti a sequestro penale unitamente ai calessi ed ai frustini. I due animali sono stati affidati in custodia giudiziale ai rispettivi proprietari, presso stalle autorizzate.
Nella circostanza sono state elevate contravvenzioni per circa 20 mila euro. Il giro delle scommesse clandestine sulle gare ippiche, gestito spesso dalla criminalità organizzata, frutta solitamente diverse migliaia di euro e solitamente i cavalli sono sottoposti a trattamenti dopanti che ne aumentano il rendimento mettendo però a repentaglio la vita degli stessi animali che in alcuni casi sono stroncati durante le corse da veri e propri attacchi cardiaci. Nella circostanza, le persone controllate non sono state trovate in possesso né di denaro né di particolari farmaci, sebbene il Servizio Veterinario abbia effettuato i prelievi necessari sugli equini finalizzati a verificare il fatto che i cavalli fossero stati drogati.
3 aprile 2012