I casi accertati in questi ultimi giorni in totale sono sette ma al momento sono soltanto quattro le persone a Canicattì che hanno manifestato i sintomi causati da questa malattia. Tutte, hanno fatto ricorso alle cure dei medici dell’ospedale Barone Lombardo.
Gli altri casi sospetti sono tre di cui due segnalati dai medici di famiglia. In questi casi l’avere contratto la malattia deve essere subito denunciato al medico o alle autorità sanitarie. La preoccupazione è quella che ci possa essere qualche allevamento in zona che usa latte infetto nella produzione di formaggi e latticini. Per questo a breve partiranno dei controlli accurati sugli allevamenti anche dell’intera provincia. I sintomi, della brucellosi, sono vari e simili a quelli dell’influenza: febbre, mal di testa, mal di schiena e debolezza. Ma possono manifestarsi anche pericolose infezioni al sistema nervoso centrale e in alcuni casi si hanno cronicizzazioni, caratterizzate da febbri ricorrenti, stati di affaticamento, dolori alle articolazioni. La terapia per questa infezione può presentare problemi. I medici possono, infatti, prescrivere antibiotici, che vengono usati in combinazione per un periodo di 6 settimane, per evitare ricadute. Nei casi più gravi è necessario anche il ricovero ospedaliero.
Per quanto riguarda la prevenzione, ad oggi non si hanno ancora vaccini per gli esseri umani, e il consiglio generale è quello di non consumare prodotti non pastorizzati. Intanto, ieri mattina in municipio si è svolta una conferenza di servizi proprio per affrontare il problema. Alla riunione oltre al sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo erano presenti i rappresentanti di polizia, carabinieri e vigili urbani ed il responsabile del servizio veterinario dell’Asp Giuseppe Licata. «La decisione adottata – ha detto il medico- è quella di fare partire dei controlli a tappeto da parte delle forze dell’ordine e del servizio veterinario per cercare di evitare che formaggi e latticini vengano venduti al di fuori dei circuiti ufficiali come ad esempio per strada sui marciapiedi, sulle bancarelle oppure all’interno dei bagagliai di autovetture come spesso accade. Il servizio – ha aggiunto Giuseppe Licata- stavolta però non toccherà soltanto i venditori ma le forze dell’ordine ed anche i nostri uomini avranno il compito di multare i compratori che acquistano in maniera rischiosa gli stessi prodotti. Controlli che saranno comunque preceduti da una campagna di informazione per mettere a conoscenza chi acquista prodotti non pastorizzati e di dubbia provenienza dei rischi ai quali va incontro per la propria salute». Nei prossimi giorni in tal senso il sindaco di Canicattì emetterà una apposita ordinanza.
1 aprile 2012