L’Anpo: siamo 8oo in Veneto, mancano primari in diverse Usl, non riusciamo nemmeno a coprire cessazioni e pensionamenti. Il facente funzione non ha la stessa forza decisionale
Bloccate le nomine dei primari fino al 31 dicembre. Lo ha deciso la giunta regionale, per dare la precedenza all’approvazione del nuovo Piano sociosanitario e delle schede ospedaliere. Come dire: è inutule designare il direttore di un reparto che poi nella riorganizzazione generale potrebbe sparire. «E’ una scelta di buon senso – dice il governatore Luca Zaia – evitiamo di creare posizioni precostituite che, alla luce della riforma sanitaria complessiva in essere, potrebbero rivelarsi inopportune.
Quando il nuovo assetto sarà delineato, si potrà procedere all’individuazione dei nuovi professionisti da inserire alla guida delle Unità complesse. Nessun provvedimento punitivo per chicchessia e nessun taglio, non si incide sulla qualità dei servizi e tantomeno sul funzionamento dei reparti».
«Come no? – replica Donatella Noventa, segretario regionale dell’Anpo, il sindacato dei primari – Queste figure sono fondamentali per l’organizzazione del lavoro in ospedale, non possiamo farne a meno. Il facente funzione non ha la stessa forza decisionale e di rappresentanza istituzionale e in questo periodo di crisi, in cui bisogna stare attenti alla spesa, è indispensabile affidarsi ai primari per l’attenta gestione dei reparti. Tra l’altro siamo 8oo in Veneto, mancano primari in diverse Usl, non riusciamo nemmeno a coprire cessazioni e pensionamenti ».
In linea Gerardo Colamarco, segretario della Uil Veneto, che invita la giunta a ripensarci: «Ci sono primariati scoperti, per esempio di Cardiologia, Cardiochirurgia e Oncologia, un’ulteriore cristallizzazione delle nomine non può che andare a scapito della qualità dei servizi». Ma l’assessore alla Sanità, Luca Coletto, precisa: «In presenza di evidenti ed urgenti necessità la giunta potrà autorizzare la nomina di un primario, se fondamentale per il buonfunzionamento di una struttura. E’ aperta anche la possibilità di assumere medici e infermieri per continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza, mentre resta il blocco totale delle assunzioni di amministrativi», «Già ora ogni apicalità dev’essere autorizzata dalla Regione – osserva Salvatore Calabrese, segretario veneto dell’Anaao – che cambia?».
Corriere del Veneto – 20 marzo 2012