Potrebbero essere pari a due miliardi circa le risorse che il Governo oggi metterà sul piatto per la copertura del nuovo sistema di ammortizzatori sociali, nell’ambito della riforma del lavoro.
L’incontro è previsto per il pomeriggio. Il budget, secondo quanto riporta oggi «La Repubblica» dovrebbe essere tirato fuori dai risparmi che si otterranno dalla riforma delle pensioni. Inizialmente destinati al risanamento di bilancio. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero avrebbe infatti ottenuto di impiegare questi fondi per sostenere il nuovo assetto dei sostegni, che si comporrà di una cassa integrazione ordinaria per le difficoltà temporanee, e di una straordinaria, che, spiega ancora il quotidiano, sarà concessa solo in caso di ristrutturazioni e non più di fronte a cessazione aziendale. Dal 2017 (quando il meccanismo entrerà in vigore), continua ancora «La Repubblica», scomparirà la mobilità ma continuerà a essere versato l’assegno di disoccupazione.
Sulla flessibilità in uscita l’opzione incontri bilaterali
Oggi non si parlerà di articolo 18. Secondo «La Repubblica» il nodo della flessibilità in uscita potrebbe essere affrontato in incontri bilateriali che il ministro Fornero potrebbe avere nei prossimi giorni. Il Governo starebbe ragionando su due ipotesi. La prima prevede di estendere l’indennizzo (senza l’obbligo di reintegro al posto di lavoro) anche ai casi di licenziamento economico, legato alla crisi in atto. Una soluzione più rigida potrebbe consistere nel solo indennizzo, e non nella riassunzione, anche in caso di licenziamento per motivi disciplinari (ad esempio nell’ipotesi di assenteismo). In questa seconda ipotesi, dunque, l’articolo 18 e l’obbligo di reintegro da parte dell’impresa resterebbe valido solo per licenziamenti legati ad atti discriminatori.
ilsole24ore.com – 12 marzo 2012