Gli ispettori della Fondazione Enpam hanno controllato 430 società che avevano omesso di dichiarare fatturati per oltre 200 milioni di euro, accertando un’evasione contributiva di 4 milioni di euro. Sono questi i risultati del primo anno di attività del Nucleo di vigilanza ispettiva dell’ente dei medici e degli odontoiatri.
La squadra è entrata in attività nel marzo 2011 a seguito di un protocollo d’intesa tra la Fondazione e il Ministero del lavoro. Il nucleo è stato costituito per contrastare l’evasione contributiva delle società mediche o odontoiatriche accreditate dal Servizio sanitario nazionale. Queste imprese, che realizzano prestazioni specialistiche, sono tenute per legge a pagare un contributo del 2 per cento su una parte del loro fatturato annuo per finanziare le pensioni dei medici e dei dentisti che collaborano all’attività d’impresa.
Le verifiche e le ispezioni si sono al momento concentrate nel Lazio, in Campania, in Toscana e in Lombardia.
Oltre alle 430 società di capitali, gli ispettori Enpam hanno anche individuato 30 società di persone accreditate con il Servizio sanitario nazionale per le quali le Asl non avevano versato i contributi previdenziali dovuti. Nel caso delle società di persone, infatti, l’obbligo spetta alle Asl.
L’Enpam ha raggiunto anche un effetto positivo indiretto: sull’onda dell’accresciuta attività ispettiva nell’ultimo anno le società che hanno dichiarato spontaneamente i loro fatturati sono aumentate del 25% rispetto al 2010.
A beneficiare dei proventi di questi controlli è il fondo pensionistico degli Specialisti Esterni, che è entrato in sofferenza proprio da quando il Servizio sanitario nazionale ha smesso di convenzionare singoli professionisti e ha cominciato ad accreditare solo società.
Nel corso del 2011 la Fondazione Enpam ha anche individuato 4.718 medici e dentisti libero professionisti che non avevano correttamente indicato i loro redditi ai fini previdenziali.
Il risultato è stato ottenuto incrociando i dati con l’Anagrafe tributaria, un’attività che l’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri realizza dal 2006. Nell’aprile 2011 la Fondazione Enpam e l’Agenzia delle Entrate hanno inoltre firmato una convenzione per la cooperazione informatica, addirittura anticipando la successiva manovra estiva del Governo, che ha esteso questa possibilità a tutti gli enti previdenziali privati.
In totale, nell’anno 2011 i controlli interni, i ravvedimenti volontari e gli incroci dei dati con l’Anagrafe tributaria hanno permesso alla Fondazione Enpam di emettere provvedimenti di regolarizzazione contributiva nei confronti dioltre 11.000 medici e dentisti liberi professionisti per un importo totale posto in riscossione di circa 35 milioni di euro.
Queste misure di controllo, che hanno riguardato gli iscritti al fondo generale – Quota B dell’Enpam, mirano a garantire che tutti i medici e i dentisti che fanno libera professione maturino pensioni adeguate. Molto spesso, infatti, capita che i sanitari, dopo aver correttamente dichiarato al fisco i loro redditi, dimentichino di regolarizzare la loro posizione contributiva, correndo il rischio di ricevere, al momento del pensionamento, assegni più bassi del previsto.
I liberi professionisti, inoltre, hanno interesse a versare i contributi previdenziali perché sono interamente deducibili dalle tasse, con un risparmio fino al 43 per cento sugli importi versati.
sanita.ilsole24ore.com – 11 marzo 2012