Sono a disposizione del procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna le carte relative ai ricorsi amministrativi con cui il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, e gli altri condomini del palazzo di via Monte Oppio 12, a due passi dal Colosseo, ottennero il riconoscimento di casa «non di pregio» dello stabile.
Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, guidato dal generale Virginio Pomponi, ha acquisito presso il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato tutta la documentazione del ricorso, curato dall’avvocato Carlo Malinconico, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha rimesso l’incarico per le vacanze a Porto Ercole pagate dal costruttore Francesco Maria De Vito Piscicelli. Nel 2001 il palazzo di via Monte Oppio, all’epoca appartenente all’Inps, finì nelle cartolarizzazioni, offrendo agli inquilini la possibilità di acquistare con un forte sconto. La legge escludeva però dal beneficio gli stabili di pregio. Grazie al ricorso i quaranta inquilini, tra cui Patroni Griffi e il deputato del Pdl, Giuliano Cazzola, poterono acquistare i rispettivi appartamenti a prezzi di saldo (il ministro pagò 177mila euro per 109 metri quadrati). Tra le carte acquisite c’è anche la decisiva verifica sullo stato dell’immobile disposta dal Consiglio di Stato nel 2004 ed effettuata da due funzionari del ministero delle Infrastrutture, Raniero Fabrizi e Filippo Di Giacomo. Entrambi figurano nelle intercettazioni effettuate nel 2008 nelle indagini sulla cosiddetta cricca dei Grandi eventi, anche se non sono mai stati indagati. Nella perizia Fabrizi e Di Giacomo stabilirono che l’immobile risultava «ai limiti dell’abitabilità». L’indagine è ancora senza indagati e ipotesi di reato.
Corriere.it – 10 marzo 2012