«Agli ordini il compito di formare i professionisti a nuovi compiti e a nuove sfide che loro stessi dovranno affrontare. Con questo spirito che dovremo costruire la riforma delle professioni».
È questo l’impegno a tutelare il modello ordinistico assunto dal ministro della giustizia, Paola Severino, intervenuta ieri al Professional Day di Roma.
Domanda. Ministro, partiamo dall’inizio: qual è il giudizio del governo sulle professioni e sul loro valore sociale?
Risposta. Il valore sociale che esse hanno soprattutto oggi è estremamente importante in quanto esse non tutelano solo gli interessi dell’individuo, del singolo, ma sono veramente rilevanti per l’impresa e la pubblica amministrazione. Il professionista deve dare una spinta verso un’integrazione fra attività di consulenza e attività economica, deve diventare uno dei motori propulsori dell’economia. Per far questo il professionista deve essere colto, ben preparato, ben formato e pronto anche a cogliere tutte le innovazioni sia nel settore dell’economia che nel settore della tecnologia. Questo credo sia un professionista veramente pronto a dare un grande contributo sociale alla crescita di un Paese.
D. Questi sono tutti temi che riguardano la riforma delle professioni che è in corso, qual è l’iter e quali i passaggi prossimi futuri.
R. I prossimi passi sono veramente importanti e io avverto tutto il peso della responsabilità di essermi trovata in un momento nel quale la riforma degli ordini professionali è matura per essere varata e, come certamente tutti gli interessati sanno, si tratta di un cammino che è stato già intrapreso con alcune norme che riguardano gli aspetti economici della professione. Ma secondo me il cuore del problema è quello che affronteremo insieme nei tavoli che abbiamo già allestito e che continueremo ad allestire. In questi tavoli costruiremo la spina dorsale degli ordinamenti, degli assetti di ordini professionali che devono guardare al futuro, all’Europa, all’integrazione culturale fra paesi, alla omogeneizzazione di modelli tra sistemi professionistici diversi e costruire degli ordini che siano capaci di costruirli insieme a coloro che saranno i protagonisti, che saranno capaci di svincolarsi dalla logica degli interessi di categoria per proiettarsi verso la tutela di interessi più ampi, più preziosi per il professionista.
D. Vediamo le ultime novità: le società professionali hanno avuto la limitazione a un terzo per i soci non professionisti, mentre invece per le tariffe rimane sempre il problema legato a liquidazione giudiziale e a quelle per gli appalti, in quanto mancano come riferimento. Qual è l’iter che verrà seguito?
R. Noi dovremmo con decreto ministeriale regolamentare l’introduzione di questi parametri ai quali il giudice si dovrà ispirare. Saranno anche dei parametri importanti per stabilire le contribuzioni per alcune casse. Naturalmente lo faremo al più presto, si tratta di riempire un vuoto che si è venuto a creare.
D. E sulle società?
R. Sulle società di professionisti, distinguerei diversi aspetti. A me sembra che mantenere una maggioranza qualificata per il socio professionista sia estremamente importante, ecco perché ho voluto e ho insistito perché vi fosse una norma di partenza per la regolamentazione della società di professionisti, in cui fosse chiaro che ciò che caratterizza la società è comunque il contenuto e il contributo del professionista che come tale deve avere la maggioranza assoluta. È ovvio, poi, nei tavoli di consultazione che continueremo ad avere, sarà anche importante la regolamentazione del modello organizzativo di questa società di professionisti che deve garantire la qualità della prestazione professionale, l’assenza di conflitti d’interesse, la possibilità del professionista di rimanere tale, ovvero di non essere condizionato nelle sue scelte professionali che devono garantire il cliente da interferenze che siano esclusivamente di carattere capitalistico ed economico. E io credo che una buona regolamentazione del contenuto della struttura organizzativa, del modello di governance di questa società, sarà estremamente importante ed è su questo che attendo un contributo fondamentale da parte delle categorie professionali.
D. Qual è il messaggio per il Professional Day?
R. Il modello di professionista serio, attrezzato, è veramente un modello importante per la nostra società. Io credo che mantenere un’elevata qualità, da parte del professionista, rappresenti per il nostro paese e, per tutta l’Europa, una missione estremamente importante.
ItaliaOggi – 2 marzo 2012