Centoquaranta milioni in più, in tutto 8,608 miliardi. Tanto porta a casa per il 2012 la sanità veneta nel riparto del Fondo sanitario nazionale 2012 approvato ieri in conferenza Regioni.
Giusto l’adeguamento Istat, ché pure di questi tempi di magra non è dato per scontato. Ugualmente significativa la tempistica che consentirà alla Regione di provvedere al riparto interno a breve. «Si tratta di un risultato importante e significativo per il sistema delle Regioni nel loro complesso, per il nostro Veneto, per le modalità attraverso le quali è stato raggiunto, per i suoi contenuti» commenta il presidente della Regione Luca Zaia. «In un momento di difficoltà generale come questo – sostiene – ancora una volta le Regioni hanno dimostrato senso di responsabilità e concretezza, raggiungendo l’accordo in una giornata di lavori anziché in settimane di tira e molla come è stato in passato. Per questo ringrazio il presidente Vasco Errani, i colleghi presidenti, il mio assessore Luca Coletto che, in qualità di coordinatore degli assessori alla Sanità, ha svolto un egregio lavoro di tessitura». Zaia pone particolarmente l’accento sull’esclusione del discusso criterio della deprivazione tra quelli che hanno determinato il riparto tra le Regioni: «Era un nostro punto fermo – dice il governatore – non era proponibile che soldi destinati a curare la gente venissero distribuiti con un criterio oggettivamente lontano dai reali bisogni di salute. Anche qui hanno prevalso il buon senso e l’oggettività, ed è un risultato estremamente significativo che dimostra come il nostro no non fosse un’impuntatura politica ma una scelta di equità. Il che non esclude assolutamente la solidarietà tra Regioni».
«Abbiamo raggiunto un obiettivo rilevante per l’intero sistema regionale, con un lavoro impostato reciprocamente su basi di estrema correttezza e collaborazione, per il quale ringrazio i colleghi assessori delle altre Regioni ed il nostro segretario» chiosa l’assessore alla sanità Luca Coletto, «Per quanto riguarda la nostra Regione abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati, a partire dalla cifra, che è esattamente quanto avevamo preventivato per poter continuare nell’impresa di tenere i conti in ordine senza intaccare la qualità dell’assistenza erogata. E non è cosa da poco perché con l’aria che tira il rischio di dover fare le nozze con i fichi secchi è sempre reale. Ora procederemo nei tempi più brevi possibili a definire il riparto tra le nostre Usl, in modo da poter dare ai direttori generali la cifra sulla quale proseguire una programmazione di rigore e di razionalizzazione della spesa che sta dando importanti frutti».
Il Mattino di Padova- La Nuova – La Tribuna – 1 marzo 2012