Ieri si sono riuniti i tavoli sul precariato e la responsabilità medica. Oggi tocca alle cure primarie. I sindacati: “C’è volontà politica di risolvere criticità”. Tra dieci giorni proposte operative.
È iniziata ieri la prima tranche di incontri tra i tecnici del ministero della Salute e i sindacati medici per l’avvio di un percorso di risoluzione delle criticità inerenti a tre importanti ambiti: Responsabilità professionale, precariato ed accesso al sistema, cure primarie e integrazione ospedale-territorio. Ieri è stata la volta dei tavoli tecnici sulle prime due tematiche, mentre stamani toccherà alle cure primarie.
Soddisfazione sugli incontri di ieri è stata espressa da Carmine Gigli (presidente della Fesmed), tra i rappresentanti di categoria che sedevano al tavolo sulla Responsabilità medica, e da Giuseppe D’Auria, che per l’Anaao Assomed segue i lavori del tavolo sul precariato.
“C’è stata grande attenzione da parte della commissione ministeriale”, ha affermato Gigli al nostro giornale. I punti affrontati nel corso dell’incontro sulla responsabilità medica sono stati, in particolare, “la definizione dell’atto medico, propedeutica a qualsiasi intervento”. E poi “la conciliazione, la comunicazione della polizza assicurativa al cliente, e la necessità di governare le tariffe assicurative”. Per Gigli è stato “molto importante che i tecnici del ministero abbiano riconosciuto la necessità che anche la magistratura riconsideri la responsabilità del contratto sociale tra ente, medico e paziente affinché vi sia un maggiore equilibrio tra le parti, tenendo conto che tale aspetto non può riguardare i dipendenti del Ssn allo stesso modo in cui riguarda i liberi professionisti”.
D’Auria ha definito l’incontro di ieri “estremamente interessante” per la “vera volontà politica” dimostrata dal ministero della Salute per affrontare le problematiche del precariato. “Sono emersi alcuni aspetti che potrebbero facilitare la risoluzione ed altri che potrebbero ostacolarla”. In particolare, ha spiegato D’Auria, “più semplice è la stabilizzazione di quegli incarichi provenienti da graduatorie concorsuali e da graduatorie su avvisi pubblici, perché il costo sarebbe invariato”. “Più complesse, invece, le situazioni per il precariato con incarichi a progetto, perché in questo caso vi sono costi diretti e indiretti inferiori che potrebbero, quindi, presentare elementi di incompatibilità con i vincoli di bilancio”. L’ipotesi discussa nel corso dell’incontro, ha spiegato il sindacalista dell’Anaao Assomed, è quella di “considerare il costo complessivo dell’operazione per vedere se è possibile recuperare risorse dalla riorganizzazione dei servizi e reinvestirle su questo fronte”.
Condizione essenziale, ha sottolineato D’Auria, “è la deroga al blocco del turn over. Un passaggio politico su cui, a patto di non incidere sui bilanci, il ministero ha dimostrato disponibilità”.
La prossima tappa è prevista tra 10 giorni, quando i sindacati medici presenteranno al ministero le proprie proposte sul tema della responsabilità medica che poi saranno esaminate dai tecnici della Salute che, a fine marzo, proporranno ai sindacati un piano di intervento su cui eventualmente concordare le successive fasi del percorso. Per quanto riguarda il precariato, ha spiegato D’Auria, sarà il ministero a presentare entro il 10 marzo ai sindacati un’ipotesi di lavoro da portare al tavolo della trattativa, a fine mese, Questa ipotesi sarà basata sulle proposte avanzate dai sindacati nel corso dell’incontro e che, ha il sindacalista dell’Anaao Assomed, “sono state sostanzialmente univoche da parte delle organizzazioni sedute al tavolo”.
29 febbraio 2012