Lotta all’evasione, sgravi fiscali, partite Iva. Sono tante le novità contenute nella bozza del decreto legge fiscale all’esame del preconsiglio dei ministri.
LOTTA ALL’EVASIONE – Nel testo di legge è scritto chiaramente. I proventi della lotta all’evasione realizzati nel 2012-2013, dal 2014 saranno in parte destinati «a misure anche non strutturali di sostegno del reddito di soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico».
RIDUZIONE DELLE TASSE – Il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa dallo stesso presidente del Consiglio. Per un calo delle tasse «è necessario aspettare». In Consiglio dei ministri, «non ci saranno misure di riforma fiscale ma di semplificazione fiscale». Comunque, ha spiegato il premier, le risorse della lotta all’evasione dovranno «rifluire in un beneficio alla collettività». Monti ha spiegato che già venerdì potrebbe essere istituito «il fondo nel quale far affluire le risorse della lotta all’evasione».
L’ONESTA’ – «Essere onesti è un dovere come tanti altri», ha aggiunto da Bruxelles l’inquilino di Palazzo Chigi. Tuttavia per chi rispetta la legge ed è in regola col fisco, il governo prevede delle novità interessanti: «Cercheremo di rendere la vita più semplice ai contribuenti onesti», ha aggiunto il premier. Specificando che si punterà «a far affluire ai contribuenti onesti in forma di minore aggravio fiscale, man mano che sarà possibile, il gettito della lotta accresciuta contro l’evasione».
NUOVE SANZIONI PER CHI NON FATTURA – In arrivo anche ulteriori sanzioni per i commercianti che sono soliti non emettere lo scontrino. «L’Agenzia delle entrate elabora, nell’ambito della propria attività di pianificazione degli accertamenti, liste selettive di contribuenti, i quali siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all’Agenzia stessa o al corpo della Guardia di Finanza in ordine alla violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi».
SPESOMETRO – Niente più spesometro invece per gli acquisti e i servizi ai fini Iva oltre 3mila euro per i quali torna invece l’elenco clienti e fornitori che obbliga a comunicare al Fisco tutte le transazioni effettuate con l’obbligo di emissione della fattura, cioè le operazioni fra imprese. Per le operazioni nei confronti dei privati la soglia resta fissata in 3.600 euro.
STUDI DI SETTORE – Cambiano anche gli studi di settore. La modifica scatta «in caso di omessa presentazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore – si legge nel testo – o di indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi non sussitenti, nonchè di infedele compilazione dei predetti modelli che comporti una differenza superiore al 15% o comunque a 50mila euro tra i ricavi e i compensi stimati applicando gli studi sulla base dei dati corretti e quelli stimati».
PARTITE IVA – Le partite Iva inattive saranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, il contribuente potrà comunicare facilmente con l’ente fornendo i «chiarimenti necessari» entro trenta giorni dal ricevimento di qualsiasi comunicazione. L’Agenzia consentirà inoltre a chiunque di verificare mediante i dati disponibili nell’Anagrafe tributaria «la validità del numero di Partita Iva».
ESPORTAZIONE CAPITALI – Punito con multe fino al 40% chi esporta illegalmente capitali all’estero: in particolare, l’articolo 12 della bozza del decreto legge fiscale, prevede sanzioni dal 5% al 20% per importi fino a 10mila euro e dal 20% al 40% oltre i 10mila euro. Nel caso si tratti di contanti e si voglia pagare al momento della contestazione, il pagamento è in misura ridotta: al 5% sotto i 10mila euro e al 10% fino a 40mila euro. La sanzione non può essere, comunque, inferiore a 100 euro.
ISPETTORI-GIOCATORI – Gli ispettori del Fisco potranno anche provare di persona la regolarità dei giochi autorizzati. Per combattere i giochi truccati e l’evasione nel settore sarà possibile per gli ispettori dei Monopoli entrare in una sala e giocare. Lo prevede sempre la bozza del dl Fisco che fissa in 100.000 euro l’anno la dotazione di «un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo».
Lotta all’evasione, sgravi fiscali, partite Iva. Sono tante le novità contenute nella bozza del decreto legge fiscale all’esame del preconsiglio dei ministri.
LOTTA ALL’EVASIONE – Nel testo di legge è scritto chiaramente. I proventi della lotta all’evasione realizzati nel 2012-2013, dal 2014 saranno in parte destinati «a misure anche non strutturali di sostegno del reddito di soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico».
RIDUZIONE DELLE TASSE – Il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa dallo stesso presidente del Consiglio. Per un calo delle tasse «è necessario aspettare». In Consiglio dei ministri, «non ci saranno misure di riforma fiscale ma di semplificazione fiscale». Comunque, ha spiegato il premier, le risorse della lotta all’evasione dovranno «rifluire in un beneficio alla collettività». Monti ha spiegato che già venerdì potrebbe essere istituito «il fondo nel quale far affluire le risorse della lotta all’evasione».
L’ONESTA’ – «Essere onesti è un dovere come tanti altri», ha aggiunto da Bruxelles l’inquilino di Palazzo Chigi. Tuttavia per chi rispetta la legge ed è in regola col fisco, il governo prevede delle novità interessanti: «Cercheremo di rendere la vita più semplice ai contribuenti onesti», ha aggiunto il premier. Specificando che si punterà «a far affluire ai contribuenti onesti in forma di minore aggravio fiscale, man mano che sarà possibile, il gettito della lotta accresciuta contro l’evasione».
NUOVE SANZIONI PER CHI NON FATTURA – In arrivo anche ulteriori sanzioni per i commercianti che sono soliti non emettere lo scontrino. «L’Agenzia delle entrate elabora, nell’ambito della propria attività di pianificazione degli accertamenti, liste selettive di contribuenti, i quali siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all’Agenzia stessa o al corpo della Guardia di Finanza in ordine alla violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi».
SPESOMETRO – Niente più spesometro invece per gli acquisti e i servizi ai fini Iva oltre 3mila euro per i quali torna invece l’elenco clienti e fornitori che obbliga a comunicare al Fisco tutte le transazioni effettuate con l’obbligo di emissione della fattura, cioè le operazioni fra imprese. Per le operazioni nei confronti dei privati la soglia resta fissata in 3.600 euro.
STUDI DI SETTORE – Cambiano anche gli studi di settore. La modifica scatta «in caso di omessa presentazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore – si legge nel testo – o di indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi non sussitenti, nonchè di infedele compilazione dei predetti modelli che comporti una differenza superiore al 15% o comunque a 50mila euro tra i ricavi e i compensi stimati applicando gli studi sulla base dei dati corretti e quelli stimati».
PARTITE IVA – Le partite Iva inattive saranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, il contribuente potrà comunicare facilmente con l’ente fornendo i «chiarimenti necessari» entro trenta giorni dal ricevimento di qualsiasi comunicazione. L’Agenzia consentirà inoltre a chiunque di verificare mediante i dati disponibili nell’Anagrafe tributaria «la validità del numero di Partita Iva».
ESPORTAZIONE CAPITALI – Punito con multe fino al 40% chi esporta illegalmente capitali all’estero: in particolare, l’articolo 12 della bozza del decreto legge fiscale, prevede sanzioni dal 5% al 20% per importi fino a 10mila euro e dal 20% al 40% oltre i 10mila euro. Nel caso si tratti di contanti e si voglia pagare al momento della contestazione, il pagamento è in misura ridotta: al 5% sotto i 10mila euro e al 10% fino a 40mila euro. La sanzione non può essere, comunque, inferiore a 100 euro.
ISPETTORI-GIOCATORI – Gli ispettori del Fisco potranno anche provare di persona la regolarità dei giochi autorizzati. Per combattere i giochi truccati e l’evasione nel settore sarà possibile per gli ispettori dei Monopoli entrare in una sala e giocare. Lo prevede sempre la bozza del dl Fisco che fissa in 100.000 euro l’anno la dotazione di «un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo».
Corriere.it – 21 febbraio 2012