La previsione è di un attivo di 624.000 euro. Zaia esulta e ribadisce il no alla deprivazione: «È la prima volta in assoluto grazie alla squadra. Il rigore gestionale paga».
E ha aggiuntoo: «Evitare gli sprechi si può: la via giusta non è la deprivazione ma i costi standard». “Il bilancio d’esercizio 2011 della sanità veneta si è chiuso per la prima volta in assoluto con la previsione di un attivo di 624.000 euro. L’anno scorso si chiuse con una previsione di disavanzo di 72 milioni, poi interamente recuperati fino a raggiungere una chiusura definitiva a più 12,5 milioni. I tecnici regionali hanno definito ieri la rendicontazione a consuntivo dell’andamento del quarto trimestre 2011 e la documentazione è stata trasmessa al Ministero delle finanze, dove si svolgono i monitoraggi periodici sull’andamento dei conti sanitari delle Regioni, che verranno formalmente chiusi a fine marzo”. Ne dà notizia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
“Dopo l’exploit dell’anno scorso, quando ottenemmo il miglior risultato d’esercizio dell’ultimo decennio – sottolinea Zaia – nel 2011 siamo riusciti a migliorare ancora, in una situazione generale ben più difficile a causa delle manovre nazionali, a cominciare da quella sui ticket del luglio scorso, che ci ha sottratto di fatto altri 64 milioni di euro, contro la quale abbiamo ancora pendenti ricorsi a Tar e alla Corte Costituzionale”.
“È la politica del rigore che paga – aggiunge Zaia – e che dimostra quanti sprechi si potrebbero evitare nella sanità italiana se solo lo si volesse, se solo ci si impegnasse seriamente come stiamo facendo in Veneto, tagliando ogni possibile spesa non necessaria ma salvaguardando al contempo quantità e qualità dell’assistenza erogata”. “Non dimentichiamo che proprio gli sprechi in sanità sono la principale causa del dissesto finanziario degli Stati – dice il presidente del Veneto – ed anche per questo il Veneto è pronto a dare il suo contributo al risanamento dei conti in Italia mettendo a disposizione di tutti la nostra esperienza di questi due anni di amministrazione, le migliori pratiche attuate nelle nostre Ulss, le scelte di rigore nella gestione della spesa ospedaliera, farmaceutica e territoriale”.
Zaia ribadisce il no alla deprivazione per il riparto del Fsn. “Questa è la strada da seguire – prosegue Zaia – non certo quella fatta di invenzioni barocche e scialacquatrici come la deprivazione per la quale il nostro no è irremovibile. Piuttosto, se si vuol davvero fare il bene della sanità, si applichino i costi standard, i cui fondamenti sono di fatto alla base dei risultati di gestione ottenuti in Veneto”.
Zaia conclude sottolineando l’importanza “del grande gioco di squadra grazie al quale siamo arrivati a questo punto. Ringrazio il mio assessore Luca Coletto, il segretario Domenico Mantoan, i tecnici regionali, i direttori generali e tutto il personale sanitario e non. Senza il lavoro, il rigore e la fatica quotidiana di tutti certi obiettivi non si raggiungono”.
quotidianosanita.it – 17 febbraio 2012