«È possibile» che a settembre l’Iva non aumenti: «le clausole di salvaguardia erano dei buchi nei quali si poteva andare a cadere. E una parte della durezza del Salva Italia era dedicata» a evitarlo.
Lo ha detto il premier Mario Monti a SkyTg24, aggiungendo che il governo «intende andare oltre dal punto di vista della riforma fiscale».
Questo venerdì 17, ha poi annunciato Monti, «la cancelliera tedesca Angela Merkel verrà a Roma e avremo un dialogo approfondito» anche sulla Grecia. L’ Italia è «favorevole a soluzioni che chiudano la vicenda greca» anche per il «beneficio» che ne avrebbe l’Eurozona e i Paesi più a rischio e, senza voler anticipare giudizi, riteniamo che Atene abbia fatto «passi importanti». «So – ha proseguito Monti – che c’é della preoccupazione nei mercati, me l’hanno detto in America e me lo dicono in Europa, pur avendo apprezzamento per quello che il Governo sta facendo, su cosa succederà dopo e allora sono più cauti nell’investire nei titoli a lungo termine». È mia convinzione – ha poi detto il premier – che noi cerchiamo di togliere l’Italia da questa emergenza e forse ci stiamo riuscendo, ma mi sembra che il Paese risponda in modo così maturo e consapevole che, quando tornerà la politica normale, sarà una politica stemperata da quegli eccessi di litigio e prospettiva distruttiva e quindi inviterei gli investitori internazionali a guardare ben al di là dei confini di questo Governo in modo fiducioso».
«Se gli italiani andranno avanti con questo senso di responsabilità e con questa maturità – ha concluso Monti – mi permetto di non mettere un limite ad uno spread che può anche arrivare ad una differenza zero, ma questo lo vedranno i miei successori». Uno spread BTp/Bund a «366 é molto meno di 570, che era il livello dove eravamo quando siamo stati incaricati di occuparci dell’Italia, ma é troppo alto, deve scendere e non solo sui tassi a breve dove già sta succedendo ma anche sui tassi a lungo termine».
Ed anche in prospettiva, «un giorno non vedo perché l’Italia debba essere considerata un Paese meno stabile della Germania. Stiamo dando in molti campi prova di aver assorbito la cultura della stabilità, per esempio con la riforma delle pensioni».
Quanto al tema del lavoro, Mario Monti ribadisce la volontà di arrivare a un accordo con le parti sociali sul mercato del lavoro «entro marzo», ma aggiunge: «Non potremmo fermarci se a quel tavolo non ci fosse un accordo, ma operiamo perchè a quel tavolo l’accordo ci sia. Certo non un accordo purchessia».