Le parti sociali provano oggi la stretta al tavolo tecnico, con l’obiettivo di presentarsi con un testo comune con le linee guida di riforma del mercato del lavoro condivise alla convocazione per domani alle 9,45 che porta la firma del sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà, dei ministri Corrado Passera (Sviluppo produttivo), Elsa Fornero (Lavoro), Francesco Profuno (Istruzione) e del viceministro Vittorio Grilli (Economia).
Ieri, peraltro, i leader di Cgil, Cisl e Uil, insieme alla presidente di Confindustria, si sono recati a villa Madama per partecipare al pranzo di lavoro con il presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff, su invito del premier Mario Monti, con il quale si sono intrattenuti per un faccia a faccia proprio sulla vertenza del mercato del lavoro. Per oggi hanno concordato un doppio appuntamento: alle 18,30 alla foresteria di Via Veneto la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, incontrerà i vertici di sindacali, ma prima – intorno alle 17 – si riuniranno le associazioni datoriali. L’articolo 18 resta sul tavolo, anche se per il momento rimane in stand by, per consentire alle parti di raggiungere prima le intese sui temi che uniscono. Una novità è arrivata ieri, quando dopo la riunione con i sindacati, Rete imprese Italia ha annunciato l’intenzione di sedersi al tavolo tecnico con Confindustria, Alleanza cooperative, Abi e Ania. Due i principali nodi nel confronto con l’associazione delle imprese del commercio e dell’artigianato: l’estensione degli ammortizzatori sociali su base assicurativa a tutti i lavoratori, garantita dall’incremento dei contributi a carico di quelle imprese che finora facevano affidamento sulla cassa integrazione in deroga, ovvero sulla fiscalità generale. Secondo: i paletti per evitare abusi nei contratti flessibili. Il segretario generale della Cisl ha sottolineato che con Rete imprese Italia «è stato fatto un buon passo in avanti» perchè «non rifiutano l’esenzione delle tutele ma pongono il problema di come utilizzare bene i soldi dell’intero sistema per orientarli sulle priorità, l’auspicio di Raffaele Bonanni è che «questo ragionamento possa servire ad estendere la Cig anche nelle piccole aziende». Il presidente di Rete imprese, Marco Venturi, ha sottolineato la volontà di arrivare a una posizione condivisa, si è detto d’accordo con il principio generale di estendere gli ammortizzatori, ma ha proposto che i contributi siano legati all’effettiva utilizzazione, mentre per i “paletti” sulla flessibilità ha chiesto che si tenga conto delle specificità di ciascun settore.
Al tavolo di domani (il terzo dopo quelli del 23 gennaio e del 2 febbraio) il ministro Elsa Fornero intende verificare sino a che punto gli approfondimenti tecnici tra le parti sono andati avanti sulle quattro aree tematiche della riforma: flessibilità, formazione e apprendistato, ammortizzatori sociali e forme contrattuali. Nessun nuovo documento è stato predisposto da parte sua e nessuna novità arriverà sui tempi e le modalità finora ipotizzate per il varo della riforma: sarà entro marzo e avrà la forma di un disegno di legge delega. L’entourage del ministro conferma solo «la fiducia crescente» di giungere a un ridisegno sostanziale del quadro regolatorio di un mercato del lavoro poco allineato ai parametri europei. Una fiducia alimentata giorno dopo giorno dai lunghi confronti in corso tra le parti sociali e che potrebbe essere consolidata dalle aperture di ieri del ministro sul nodo «esodati»: l’ampliamento della platea dei lavoratori che potranno beneficiare delle vecchie regole pensionistiche ci sarà ma non con il milleproroghe. Per quei lavoratori di aziende in crisi che hanno accettato di lasciare il posto pensando di andare in pensione nel giro di pochi mesi ma che con la riforma si ritrovano ora senza lavoro e senza assegno previdenziale arriverà un provvedimento ad hoc. Magari insieme alla riforma del lavoro.
ilsole24ore.com – 14 febbraio 2012