«Senza stipendio e senza pensione. È il rischio che corrono almeno 70 mila persone (gli «esodati») se non si interviene subito sulle pensioni».
La Cgil su Twitter interviene sulla decisione, annunciata ieri dal ministro Fornero, di non modificare le norme sulle pensioni nell’ambito dell’iter del decreto Milleproroghe.
Ieri lo stop della Fornero all’allargamento della platea
Resta dunque da risolvere il nodo dell’ampliamento della platea dei lavoratori che possono usufruire delle vecchie norme del sistema pensionistico. Il ministro del Welfare ha fatto sapere che il tema sarà trattato con altro provvedimento e altri strumenti. Le commissioni hanno dato il via libera solamente all’emendamento che prevede l’estensione del beneficio ai lavoratori esodati che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro prima del 31 dicembre 2011.
Si deve intervenire su esodi passati e futuri
Per la Cgil «si deve intervenire su esodi passati e futuri: crisi aziendali non sono finite» e in particolare l’intervento del governo sulle pensioni «produce molti guasti: tra questi la scure che si abbatte su persone che hanno perso e perderanno lavoro per crisi».
Damiano: vanno risolti anche i problemi dei lavoratori in mobilità
Secondo l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera. «è importante il chiarimento che fissa senza equivoci la data del 31 dicembre 2011 per coloro che si sono licenziati individualmente o che sono esodati, al fine di utilizzare le vecchie regole pensionistiche. Così com’è importante l’accoglimento dell’emendamento del Pd che consente di conteggiare nella prestazione effettiva anche i contributi figurativi delle madri che hanno assistito i figli disabili, nonchè quelli per la paternità obbligatoria, consentendo, in questo modo, di migliorare la possibilità di togliere le penalizzazioni a chi va in pensione di anzianità prima dei 62 anni». Non convince però «che l’allargamento della platea degli “esodati” venga rimandata ad un successivo provvedimento». Damiano ha anche ricordato che «andranno
contestualmente risolti anche i problemi dei lavoratori sovranumerari, di coloro che si sono licenziati individualmente e dei lavoratori in mobilità che hanno stipulato accordi in data successiva al 4 dicembre 2011. Sono tutti casi socialmente rilevanti che vanno risolti per impedire che questi lavoratori rimangano per lunghi anni senza lavoro e senza pensione».
ilsole24ore.com – 14 febbraio 2012