Da una parte si apre il confronto sugli emendamenti al decreto liberalizzazioni, dall’altra si dovrà chiudere sul Milleproroghe nel quale resta in sospeso ancora la questione delle pensioni dei cosiddetti esodati.
Due partite che si giocano in entrambi i casi a Palazzo Madama, mentre alla Camera è atteso il decreto sulle Semplificazioni. Per quanto riguarda invece il nuovo provvedimento sulle semplificazioni fiscali forse occorrerà attendere ancora qualche giorno in più rispetto a martedì. La settimana più «calda» si preannuncia in Senato. Si parte lunedì con il Milleproroghe per il quale è ancora attesa una soluzione per gli «esodati», quelli cioè che hanno accettato di uscire dalle proprie aziende pensando di poter andare in pensione nel giro di qualche mese e che dopo la riforma si ritrovano senza lavoro e senza pensione. «È un fatto di giustizia e di buon senso perché se non ci saranno cambiamenti faranno tutti ricorso e lo vinceranno», dice Vidmer Mercatali del Pd, uno dei relatori al dl. Domani pomeriggio ci sarà un incontro tra governo e i relatori delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Palazzo Madama. «Non è impossibile risolvere il problema», insiste Mercatali. I lavori delle Commissioni proseguiranno in notturna per chiudere martedì mattina perché il decreto è atteso in Aula nel pomeriggio. Sempre martedì si aprirà in Commissione Industria, ancora al Senato, la partita sulle liberalizzazioni. Pesano i 2.400 emendamenti presentati anche se, fa notare uno dei relatori, Simona Vicari del Pdl, «il numero non deve impressionare: molti sono doppi e comunque le forze che sostengono il governo vogliono portare il provvedimento a casa. Nessuno vuole il muro contro muro». La Commissione sta lavorando sul testo «che verrà corretto – dice Vicari – e rafforzato. Poi se su questo testo condiviso il governo vorrà porre la fiducia sarà una sua decisione». I relatori al dl, Vicari del Pdl e Filippo Bubbico del Pd, nei prossimi giorni presenteranno emendamenti di sintesi rispetto alle questioni che emergeranno dai lavori della Commissione a Palazzo Madama. Tra i capitoli che dovrebbero essere emendati, quelli relativi a banche e assicurazioni. Dalla scelta della polizza sui mutui all’abolizione delle commissioni sulle carte di credito: queste alcune possibili novità. Per le assicurazioni potrebbe poi puntarsi a agenti non solo monomandatari ma anche plurimandatari. Per le licenze dei taxi potrebbero essere coinvolti i Consigli comunali. Sulle professioni, si pensa ad abolire l’obbligo del preventivo e ad inserire un tetto del 25% ai privati soci non professionisti nelle società.
Il Tempo – 12 febbraio 2012