VENEZIA Polemica a distanza sull’utilizzo dei ticket sanitari in Veneto. Sul ring il governatore leghista e l’Italia dei valori. «Noi non accettiamo di applicare i ticket anche sui ricoveri e ci stiamo battendo a livello nazionale perchè questo non accada» ha detto ieri Luca Zaia a margine dell’inaugurazione dell’ampliamento della sede del Pronto Soccorso di Oderzo.
Il riferimento è alle possibili conseguenze del taglio di 8 miliardi di euro alla sanità nazionale annunciato nei giorni scorsi dal Governo che comporterebbe la necessità di intervenire con una nuova “tassa sulla salute” per recuperare le risorse mancanti, finendo per danneggiare ulteriormente chi sta male. Ma proprio in relazione alla riorganizzazione della sanità veneta, Zaia ha sottolineato che il servizio «dev’essere erogato in maniera assolutamente indifferenziata. Tutti i cittadini, da Rocca Pietore a Badia Polesine – ha aggiunto – devono avere la stessa qualità del servizi e questo è nel principio del nuovo piano». Il quale, ha ricordato, si fonda su due cardini: «la stabilizzazione e la prima assistenza, ad esempio per una crisi cardiaca oppure un trauma; quindi – ha concluso – i grandi ospedali, che già abbiamo identificato, che provvederanno alla cura e ad agli approfondimenti». Ribatte Antonino Pipitone, consigliere regionale dell’Idv: «Invece di fare proclami sui ticket fantasma, che forse non verranno mai applicati, Zaia si occupi dei ticket veri, che la gente sta pagando adesso – sostiene e poi aggiunge – noi non accettiamo di applicare i ticket anche sui ricoveri e ci stiamo battendo a livello nazionale perché questo non accada». Ben venga dunque la battaglia contro le “tasse sulla salute”, secondo il consigliere, ma con delle priorità: «Siamo lieti – precisa Antonino Pipitone – che il presidente del Veneto si sia lanciato in questa crociata contro i ticket iniqui. Ma se lo sono quelli sui ricoveri, lo sono anche quelli multipli, sugli esami del sangue fatti con un solo prelievo» aggiunge riferendosi al costo degli esami del sangue, per cui è previsto che in ciascuna ricetta non possano esserci più di 8 indicazioni. Questo, in qualche caso, significa presentarsi al punto prelievo anche con tre ricette e quindi un ulteriore aggravio di 30 euro per un solo tipo di esame. «Zaia – conclude quindi Pipitone – ha già da questa settimana la possibilità di dimostrare che non racconta balle: venga in aula e voti la mozione Idv per togliere il ticket multiplo. Se è contrario al ticket sui ricoveri, che per adesso è solo di fantasia, sarà contrario anche a far pagare il doppio o triplo ticket quando c’è un solo prelievo di sangue».
Il Mattino di Padova – 7 febbraio 2012